Sulle note di Bella Ciao è partito a Roma il corteo dell'Anpi Roma per celebrare la festa della Liberazione. Ad aprire la manifestazione, che attraverserà i luoghi della resistenza, è lo striscione dei partigiani. Tante le bandiere che sventolano in piazza tra tricolori, bandiere rosse e della pace e di Emergency. Tra gli striscioni quello della Cgil: «Noi con i fascisti abbiamo finito di parlare il 25 aprile del 1945». Polemiche per gli slogan anti Usa e anti Nato su alcuni striscioni. «Basta guerre, contro Putin e contro la Nato», recita quello di Rifondazione comunista esposto in largo Bompiani. Poco più in là campeggia uno stendardo con la raffigurazione della morte che imbraccia una falce e indossa come mantello una bandiera degli Usa. «Non condivido queste bandiere, sono inopportune - commenta il presidente provinciale dell'Anpi Roma, Fabrizio De Sanctis, in piazza per la manifestazione - Adesso ce ne occuperemo. Siamo grati agli alleati e alle migliaia di giovani statunitensi morti per la liberazione dell'Italia». «Vogliamo mantenere il senso di festa nazionale fondamentale del nostro paese e il senso di commozione per i caduti della Resistenza - aggiunge - Abbiamo sempre condannato l'occupazione di uno Stato sovrano. Il tema centrale è la pace. Noi siamo contro l'invio delle armi e il riarmo dell'Europa».

Festa della Liberazione, polemiche anche a Palermo

Grande partecipazione a Palermo alle iniziative per il 25 aprile che nel capoluogo siciliano si sono aperte con l’omaggio alla Resistenza, ai partigiani e ai caduti per la liberazione presso Giardino Inglese, il parco dedicato a Piersanti Mattarella. Un 77esimo anniversario celebrato sotto il sole. Prima le corone d’alloro davanti alla lapide dei caduti di Cefalonia e fiori al cippo di Pompeo Colajanni, il «comandante Barbato». Poi gli interventi del sindaco e dell’Anpi. Infine il lungo corteo da via libertà a piazza Verdi, sulla scalinata del Teatro Massimo, l’istituzione culturale più importante della città sul cui frontone sono impresse le parole «L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire». Ad aprire il corteo lo striscione dell’Anpi con le bandiere della pace e la scritta «Mai più fascismi. Partigiani della Costituzione», sorretto dal coordinatore regionale dell’Anpi, Ottavio Terranova, dal sindaco Leoluca Orlando; al loro fianco, con la sua barba bianca, Vincenzo Agostino, padre del poliziotto, cacciatore di latitanti, ucciso dalla mafia insieme alla moglie incinta Ida, a testimoniare che è ancora in atto la lotta di liberazione da Cosa nostra. A seguire l’associazionismo che rappresenta il variegato mondo del pacifismo, striscioni e cori contro i fascismi, le guerre, la Nato, i No Muos, rappresentanze del sindacato, del centrosinistra, il candidato sindaco Franco Miceli.