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Fabio Fazio lascia la Rai. Il conduttore di Che Tempo Che Fa passa a Warner Bros. Ad annunciarlo con un comunicato stampa è stata Discovery. Fazio, tra i volti più popolari della televisione italiana, sarà protagonista sul canale Nove.
«È andata così», ha detto il conduttore a Repubblica. Grazie a questo accordo, che avrà la durata di quattro anni, Fazio debutterà già dal prossimo autunno. Nelle prossime settimane saranno annunciati i progetti che lo vedranno coinvolto e il ruolo che avrà nello sviluppo in Italia del gruppo Warner Bros. Discovery, uno dei principali operatori media a livello mondiale. Del progetto farà parte Luciana Littizzetto, protagonista insieme a Fazio di uno dei binomi artistici di maggior successo, tra i più lunghi e proficui nella televisione italiana. La decisione di Fazio di lasciare la Rai arriva prima del cambio al vertice di viale Mazzini. Il prossimo Consiglio di amministrazione della Rai si riunirà infatti il 18 maggio e solo allora dovrebbe procedere alla nomina di Roberto Sergio nel ruolo di ad al posto del dimissionario Carlo Fuortes.
«Siamo entusiasti di accogliere un fuoriclasse come Fabio Fazio – commenta Alessandro Araimo, GM Italy & Iberia di Warner Bros. Discovery - e orgogliosi che uno dei volti più rilevanti e influenti della televisione italiana abbia scelto Warner Bros. Discovery e il canale Nove per proseguire la sua straordinaria carriera. Il nostro impegno è da sempre quello di attrarre i migliori talenti e l’arrivo di Fabio e Luciana nel nostro gruppo è la miglior conferma possibile».
Di diverso tenore invece la reazione del ministro delle Infrastrutture e leader della Lega, Matteo Salvini, che su Facebook commenta la notizia con un «Belli ciao», corredata da emoji con manina che saluta.
Parole che provocano la reazione stizzita del Pd. «Esser stronzi è dono di pochi, farlo apposta è roba da idioti (cit.)», scrive il dem Matteo Orfini, citando una canzone degli Zen Circus per rispondere al leader leghista.
«Non spetta a me difendere la professionalità di FabioFazio. E non ci vuole un genio per capire che il suo addio alla Rai rappresenta un danno per l'azienda e il servizio
pubblico», scrive incece il respondabile Esteri Pd Peppe Provenzano. «L'arroganza, l'ottusità e il rancore possono far parlare così. Ma un ministro non può parlare così».
E per Simona Malpezzi «non c'è che dire: che classe, che stile…Matteo Salvini non perde occasione per farsi riconoscere. Mai all'altezza del ruolo che ricopre. Mai».