Non si fermano le polemiche dopo la vittoria della cantante ucraina Jamala, con una canzone dal contenuto anti-russo, alla 61esima edizione del concorso musicale Eurovision, la più "politica" degli ultimi anni. Il deputato della Verkhovna Rada, Anton Gerashchenko ha avvertito che, il prossimo anno, al concorso - ospitato dall'Ucraina - potranno partecipare solo quegli gli artisti i quali "ritengono un crimine la presa della Crimea e l'occupazione di parte del Donbas" (regioni dell'Ucraina orientale) e che non offendono la dignità nazionale dell'Ucraina. Il riferimento del deputato di Kiev, che ha rilasciato ieri sera un'intervista alla radio 'Govorit Moskva', è alle politiche della Russia nei confronti dell'ex repubblica sovietica e in particolare all'annessione della penisola sul Mar Nero e al conflitto nell'Est, dove i governativi affrontano milizie separatiste filo-russe. Eurovision - competizione molto seguita nei paesi dell'ex Urss - ha visto un acceso testa a testa all'ultimo voto tra Ucraina e Russia, deciso da una serie di alleanze tra la giuria di esperti nel blocco dell'Europa dell'Est. L'Italia, in gara con la seconda classificata a Sanremo Francesca Michelin, non è riuscita ad arrivare tra i primi dieci.Il brano presentato da Jamala, "1944", affrontava il tema di una tragedia che ha coinvolto anche la nonna della 35enne cantante: le deportazioni di massa, ordinate da Stalin, dei tatari di Crimea, minoranza di religione musulmana che si è fin dall'inizio opposta all'indipendenza da Kiev e poi all'ingresso nella Federazione russa e che ora sta vivendo forti pressioni da parte delle nuove autorità crimeane. Eccezionalmente, l'organismo che supervisiona il festival, l'Unione europea di Radiodiffusione, ha deciso di ammettere una canzone dai contenuti politici. Il concorrente russo Serghei Lazarev, super favorito fin dalla vigilia, è stato il più votato dai telespettatori ma ha conquistato solo il terzo posto sul podio. Molto dura la reazione dalla Russia, che ha messo in discussione il risultato. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakahrova ha commentato sarcastica su Facebook suggerendo che nella prossima edizione di Eurovision per vincere si debba portare una canzone sul "sanguinario" Assad, il presidente siriano appoggiato da Mosca nel conflitto.Che cos'è l'EurovisionIl nome completo è Eurovision Song Contest e va in onda per la prima volta nel maggio del 1956, l’Europa è ancora nel pieno della fase post-bellica e l’Unione Europea di Radiodiffusione crea un programma televisivo che riesca a coinvolgere tutte le nazioni, trasmesso simultaneamente. Il meccanismo di voto è forse l’aspetto più complicato dello spettacolo, perchè a scegliere sono chiamate tutte le nazioni partecipanti. Consiste in una combinazione al 50% di televoto e 50% del voto di una giuria. Attenzione però: i telespettatori non possono votare per il cantante della loro nazione e il televoto rimane aperto solo per 15 minuti, alla fine dell’ultima esibizione.