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I fratelli Menendez
I fratelli Erik e Lyle Menendez, condannati per l’omicidio dei loro genitori nel 1989, hanno ricevuto una nuova possibilità di libertà. Dopo una lunga battaglia legale, il giudice della Corte Superiore della Contea di Los Angeles, Michael Jesic, ha ridotto la loro pena da ergastolo senza possibilità di libertà condizionale a 50 anni di reclusione. Tale decisione consente ai due fratelli di fare richiesta per la libertà condizionale, in conformità con la legge californiana che permette a chi commette crimini da giovane di rivedere la propria condanna dopo aver raggiunto una certa età.
Erik e Lyle Menendez sono stati condannati nel 1996 per aver ucciso il padre Jose, un potente dirigente discografico, e la madre Kitty, nella loro casa di Beverly Hills. All’epoca dei fatti, i fratelli avevano rispettivamente 18 e 21 anni. La difesa ha sempre sostenuto che i fratelli agissero in legittima difesa, a causa degli abusi subiti dal padre, mentre l’accusa ha affermato che l’omicidio fosse motivato da un desiderio di ereditare il patrimonio familiare.
Durante l’udienza, emozionante e carica di emozioni, i fratelli hanno espresso il loro rimorso. Lyle Menendez ha dichiarato di assumersi la piena responsabilità per le sue azioni, raccontando di aver sparato ai genitori e mentito alle forze dell’ordine e alla sua famiglia. Anche Erik, in videoconferenza, ha espresso un profondo dispiacere per quanto accaduto.
La decisione di ridurre la pena arriva dopo il sostegno ricevuto dalla famiglia, che ha chiesto per i fratelli una seconda possibilità. La cugina dei due, Anamaria Baralt, ha dichiarato che 35 anni di carcere sono sufficienti, aggiungendo che la famiglia li ha perdonati e spera che possano ricominciare una nuova vita.
Ora, spetta alla commissione per la libertà condizionale decidere se rilasciarli, prendendo in considerazione la condotta in carcere e le circostanze del crimine.