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Addio a Maurizio Costanzo, un monumento della tv che con il suo salotto ha raccontato l'Italia: il giornalista, conduttore, sceneggiatore e autore romano si è spento all'età di 84 anni.
La camera ardente sarà allestita sabato e domenica presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio (ingresso dal Portico del Vignola). Apertura al pubblico il 25 febbraio dalle ore 10.30 alle 18 e il 26 febbraio dalle ore 10 alle 18 (è raccomandato l'utilizzo della mascherina FFP2). I funerali si svolgeranno lunedì 27 febbraio, alle ore 15, presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo.
Numerosi i messaggi di cordoglio arrivati un po' da tutti i settori della società italiana. “Icona del giornalismo e della tv, che ha saputo raccontare anni difficili con coraggio e professionalità”, ha ricordato la premier, Giorgia Meloni, ringraziandolo “per aver portato nelle case degli italiani cultura, simpatia e gentilezza. Un pensiero a sua moglie Maria e ai suoi cari. Buon viaggio”. “Grande innovatore. Ha rinnovato la radio con 'Chiamate Roma 3131', ha portato in Italia il talk show, è riuscito a fare una commissione di persone che non avrebbero mai accettato di incontrarsi. È stato un nostro 'padre' per tutti noi. Uomo completo, ha scritto canzoni, ha diretto giornali, è stato efficiente fino alla fine”, è il ricordo di Bruno Vespa. “Ci siamo scambiati cortesie andando entrambi come ospiti alle nostre trasmissioni celebrative - ha aggiunto Vespa - Siamo andati in onda a reti unificate durante la guerra del Kosovo. Un grande giornalista e un grande conoscitore degli italiani”. “Non lo sapevo e sono senza parole, è una notizia dolorosissima. E' stato importantissimo. Ha inventato un nuovo modo di fare televisione, ha scoperto tanti personaggi, è stato un uomo tuttofare. E' un uomo che ha vissuto anche pericolosamente, ha subito diversi attentati...un uomo completo”, commenta con profonda commozione Pippo Baudo.
Costanzo, nato a Roma il 28 agosto 1938, è stato un monumento della tv italiana e ha firmato decine di programmi radiofonici e televisivi e di commedie teatrali. Figlio di un impiegato al ministero dei Trasporti e di una casalinga, era cresciuto con il sogno di diventare giornalista. A 18 anni diventa cronista nel quotidiano romano Paese Sera per poi assumere l'incarico, a soli 22 anni, di caporedattore della redazione romana del settimanale Grazia. Pochi anni più tardi esordisce come autore radiofonico e nel 1966 è coautore del testo della canzone “Se telefonando”, scritto insieme con Ghigo De Chiara, con musica di Ennio Morricone e portata al successo da Mina.
Il grande successo era arrivato come ideatore e conduttore di "Bontà loro" e soprattutto del suo celebre salotto, il "Maurizio Costanzo Show", uno dei programmi più longevi di sempre. Costanzo è anche co-ideatore del personaggio di Fracchia, creato e portato al successo da Paolo Villaggio, attore da lui scoperto nel 1967 in un cabaret di Roma. A partire dalla metà degli anni Settanta è ideatore di numerosi spettacoli televisivi. Il grande successo arriva nel 1976 con il talk-show "Bontà loro". Seguiranno "Acquario", "Grand'Italia", "Fascination" e "Buona Domenica". Nell'82 realizza il suo spettacolo televisivo più famoso, celebrato e longevo, il Maurizio Costanzo Show (40 anni di puntate e quasi 55.000 ospiti intervistati), salotto mediatico più importante e influente della televisione italiana dal quale muovono i primi passi tante celebrità televisiva: da Vittorio Sgarbi a Nik Novecento, da Valerio Mastandrea a Ricky Memphis. I baffi, l'abito scuro con panciotto e camicia azzurra senza cravatta, erano il look rassicurante e sempre uguale con cui entrava nelle case degli italiani.
Autore di diverse opere teatrali, Costanzo partecipa anche alla sceneggiatura di alcuni film, quattro dei quali diretti da Pupi Avati: 'Bordella’ (1976), 'La casa dalle finestre che ridono’ (1976), 'Tutti defunti... tranne i morti' (1977) e 'Zeder' (1983). Nel 1977 contribuisce alla stesura della sceneggiatura del film di Ettore Scola 'Una giornata particolare', interpretato dalla coppia Sophia Loren-Marcello Mastroianni.