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È morto Gianni Minà, il giornalista aveva 84 anni. Lo si apprende dal suo profilo social. “Gianni Minà ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall'amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale - si legge ancora nel post - va al Professor Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità”.
Nato a Torino il 17 maggio 1938, Minà ha segnato un'epoca nel settore dimostrando un talento poliedrico non comune nel trattare diversi tipi di argomenti e tutti con grande estro. Come giornalista ha collaborato con quotidiani e settimanali italiani e stranieri, realizzato reportage per la Rai, ideato e condotto programmi televisivi. Famosi docu-film su personaggi emblematici del 900 portano la sua firma. Fra questi ricordiamo quelli su Che Guevara, Muhammad Ali, Fidel Castro, Silvia Baraldini, Rigoberta Menchù, Diego Armando Maradona, il sub comandante Marcos.
In particolare, è stato editore e direttore della rivista Latinoamerica e tutti i sud del mondo dal 2000 al 2015 e direttore della collana di Sperling & Kupfer Continente desaparecido. Eletto nell'assemblea della Siae nel 2023, ha fatto parte del comitato che ha ideato Vivaverdi, la rivista degli autori italiani. Ha ricevuto diversi premi, come il Premio Kamera della Berlinale per la carri.era, il più prestigioso premio al mondo per documentaristi. Nel 1981 il presidente Sandro Pertini gli consegnò il Premio Saint Vincent come miglior giornalista televisivo dell'anno.
Memorabile fu la sua intervista per 16 ore a Fidel Castro racchiusa in un documentario dal quale è stato tratto un libro pubblicato in tutto il mondo "Fidel racconta il Che" dove il presidente cubano, per la prima volta parla di Guevara raccontando la sua storia. L'intervista fu ripetuta nel 1990, dopo il tramonto del comunismo. I due incontri sono riuniti nel libro Fidel.