«Avevamo chiesto di poter manifestare. Non ci hanno accordato un’altra piazza ma andremo a sostegno della manifestazione già autorizzata a Montecitorio di un’altra associazione». Così Momi El Hawi, fra gli organizzatori di "Io Apro" a In mezz’ora in più su Rai3, annuncia l'arrivo nella capitale di decine di ristoratori in difficoltà. «Andremo come ospiti a questa manifestazione, saremo tutti uniti», dice, respingendo le definizioni politiche, dovute alla presenza di gruppi di estrema destra al sit-in della scorsa settimana, sfociata in tafferugli con la polizia: «In piazza la scorsa settimana c’era il popolo, non la destra o la sinistra ma persone esasperate. Noi non vogliamo che ci siano scontri, non abbiamo intenzione di assaltare Montecitorio. Domani saremo assolutamente pacifici». Dichiarazione d'intenti a parte, qualche preoccupazione per la presenza in piazza del gruppo organizzato, viene espressa dalla Questura di Roma. «È stato diffuso, sui social network, l’invito esteso a numerosi gruppi di persone, da parte di rappresentanti del Movimento "IoApro" a partecipare nella giornata di domani 12 aprile 2021 dalle ore 14 alle ore 19, ad una "manifestazione autorizzata" in piazza Montecitorio a sostegno delle categorie commerciali ed imprenditoriali e contro le chiusure imposte alle attività commerciali», si legge in una nota. «A differenza di quanto affermato e diffuso sui social, però, si segnala che, con formale provvedimento redatto dalla Questura di Roma in data 9 aprile, la piazza di Montecitorio è stata formalmente vietata per la giornata di domani ai rappresentanti del movimento "IoApro", in quanto già concessa e, quindi occupata da un’altra manifestazione regolarmente preavvisata nei giorni precedenti, che si svolgerà nella stessa fascia oraria con la prevista partecipazione di 100 persone». La precisazione della Questura non scoraggia però gli organizzatori. «Noi domani andremo comunque a Roma, non capiamo il motivo di questo stop. Manifestare è un diritto, la colpa di ciò che è successo l’ultima volta non è nostra», spiega a LaPresse Antonio Alfieri, uno dei fondatori del gruppo "Io apro". «Vogliamo riaprire in sicurezza già domani, noi siamo pronti. Non so se il governo vuole dialogare con noi, noi stiamo fallendo tutti. Ci hanno dato due lire per i ristori, le banche non ci finanziano perchè siamo catalogati come soggetti a rischio. A me è arrivata una bollettino della Tari del 2020 da 8.200 euro, non ne possiamo più». «Circonderemo il Parlamento, senza violenza, in maniera gandhiana», dice  in diretta Facebook dalla  Umberto Carriera, un altro degli organizzatori del movimento che riunisce bar, ristoranti, locali e tutte le attività chiuse a causa della pandemia. «Saremo 50mila», annuncia. «Non si tratta più di aprire, ma di libertà, non ci volevano perché 20mila persone introno a Montecitorio fanno paura. Abbiamo chiamato tutti, prefetto, questura, abbiamo inviato pec. A Montecitorio ci saremo: la manifestazione è autorizzata e in piazza saremo in 50mila».