Dopo il grave danneggiamento della diga di Nova Kakhovka, in Ucraina meridionale, i reattori della centrale nucleare di Zaporizhzia sono a rischio di fusione ma al momento non c'è alcun rischio immediato. Lo ha assicurato l'Agenzia atomica internazionale che monitora ogni minuto la situazione.

“Oggi la diga di Nova Kakhovka è stata gravemente danneggiata, il che ha causato una significativa riduzione del livello del serbatoio utilizzato per fornire acqua di raffreddamento alla centrale”, ma “al momento – secondo il direttore Raphael Grossi - il rischio di fusione non è elevato”.

Zelensky: “Terrorismo ambientale”

“La Russia ha fatto esplodere una bomba con enorme danno ambientale. Si tratta del più grande disastro ambientale causato dall'uomo in Europa negli ultimi decenni. È il terrorista più pericoloso del mondo”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando ai leader riuniti a Bratislava, in Slovacchia, per il Vertice dei nove di Bucarest, associazione di nove paesi dell'Europa centrale e orientale (Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia). “Ed è per questo che la sconfitta della Russia - una sconfitta che comunque garantiremo - sarà il contributo più significativo alla sicurezza della nostra regione, della nostra Europa e del mondo”, ha aggiunto Zelensky, come scrive in un messaggio Telegram.

Il crollo della diga nella notte

La diga di Nova Kakhovka, sul fiume Dnepr, è crollata nella notte: un fatto che potrebbe provocare gravi inondazioni in gran parte nella regione ucraina di Kherson. Secondo la versione ucraina, la diga sarebbe stata fatta saltare in aria dalle autorità russe che controllano la città, mentre il sindaco filorusso della città, Vladimir Leontev, ha affermato la diga sarebbe crollata a causa di danni strutturali pre-esistenti la cui gravità sarebbe stata acuita dagli ultimi attacchi delle forze di Kiev avvenuti nella notte.

Secondo il portavoce del Comando operativo ucraino meridionale, Vladyslav Nazarov, la diga è stata "fatta saltare in aria dalle forze di occupazione russe. L'entità dei danni, la velocità e il volume dell'acqua, le probabili aree di inondazione sono attualmente in fase di valutazione. Tutti i servizi di emergenza sono operativi e stiamo monitorando la situazione”, ha affermato Nazarov. Il ministero dell'Interno dell'Ucraina ha annunciato che alcuni insediamenti, attualmente sotto il controllo delle forze di Kiev, saranno evacuati: si tratta dei villaggi di Mykolaivka, Olhivka, Lyovo, Tyaginka, Poniativka, Ivanivka, Tokarivka, Poniativka, Prydniprovske, Sadove e parte della città di Kherson, nello specifico l'isola di Korabel.

Le dichiarazioni che giungono dal lato russo attribuiscono la responsabilità del crollo della diga agli attacchi ucraini avvenuti nella notte. Secondo il sindaco Leontev, infatti, al momento non vi è pericolo di un esito drammatico causato dalla distruzione della diga. Il primo cittadino ha aggiunto, tuttavia, che fra i possibili effetti del crollo della diga vi potrebbe essere l'interruzione della fornitura idrica destinata alla Crimea. “Verso le 2 del mattino (l'una in Italia), sono stati effettuati numerosi attacchi contro la centrale idroelettrica di Nova Kakhovka, che hanno distrutto quelle che comunemente vengono chiamate valvole. Di conseguenza, l'acqua del bacino idrico è stata rilasciata in modo incontrollabile a valle”, ha detto il sindaco nel corso di un punto stampa. “Ci stiamo preparando alle peggiori conseguenze possibili, ma speriamo che non si verifichino”, ha detto Leontev, che ha definito l'accaduto “un atto terroristico molto grave”.

I rischi per la centrale nucleare di Zaporizhzhia

Lunga 3,85 chilometri ed alta 16,5 metri, i lavori di costruzione della diga iniziarono nel 1950 ma le opere accessorie furono concluse solo tra il 1955 ed il 1956. La centrale elettrica alimentata dall'infrastruttura ha una capacità produttiva di 1.420 milioni di kilowatt l'ora. La diga di Nova Kakhovka è un'infrastruttura fondamentale, contiene circa 18 chilometri cubi di acqua e viene utilizzata per garantire il mantenimento della temperatura della centrale nucleare di Zaporizhzhia, situata più a monte. Il bacino, inoltre, fornisce acqua a gran parte dell'Ucraina sudorientale e alla penisola di Crimea.

A novembre, la diga era stata danneggiata da alcuni bombardamenti e le immagini fornite dal servizio satellitare statunitense Maxar mostravano come l'acqua riuscisse già a filtrare da almeno tre paratoie dell'impianto. Energoatom fornisce rassicurazioni sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, dove la situazione è sotto controllo. “Nella notte del 6 giugno 2023, gli invasori russi hanno fatto saltare in aria la diga di Nova Kakhovka. A seguito della detonazione, il livello dell'acqua nel bacino idrico sta rapidamente diminuendo, il che rappresenta un'ulteriore minaccia per la centrale nucleare di Zaporizhzhia temporaneamente occupata”, si legge in un messaggio pubblicato sul canale Telegram dell'impresa ucraina. "L'acqua del bacino idrico è necessaria affinché l'impianto riceva energia per i condensatori delle turbine e i sistemi di sicurezza. La vasca di raffreddamento della centrale ora è piena e alle 8:00 del mattino (le 7 in Italia) il livello dell'acqua è di 16,6 metri, sufficiente per garantire le esigenze dell'impianto. Attualmente, la situazione alla centrale nucleare è sotto controllo, il personale ucraino sta monitorando tutti gli indicatori e in caso di potenziali cambiamenti, Energoatom informerà tempestivamente sullo stato della situazione”, conclude la nota.