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Russian President Vladimir Putin, centre right, and Chinese President Xi Jinping, centre left, talk as Myanmar's servicemen are reflected in a stand's glass, during the Victory Day military parade in Moscow, Russia, Friday, May 9, 2025, during celebrations of the 80th anniversary of the Soviet Union's victory over Nazi Germany during the World War II. (Sergei Bobylev/Photo host agency RIA Novosti via AP) Associated Press/LaPresse
La Russia ha commemorato ieri l’ottantesimo anniversario del Giorno della Vittoria, celebrando la sconfitta del nazifascismo e mostrando i muscoli al mondo occidentale. Gli sforzi del presidente russo, per dimostrare che la Federazione non è isolata dopo l’aggressione all’Ucraina del 2022, hanno dato i loro frutti. Ventisette i leader mondiali presenti sulla piazza Rossa, tra cui il cinese Xi Jinping, con cui Putin ha avuto due colloqui prima della parata e una chiacchierata informale sulla guerra in ucraina, il serbo Vucic, messo in seria difficoltà dalle proteste degli studenti serbi, il brasiliano Lula, il venezuelano Maduro, l’immancabile Lukashenko, l’egiziano Al- Sisi, l’armeno Pashinyan, il palestinese Abbas e lo slovacco Fico, unico leader di un paese dell’unione europea a recarsi presso la corte di Putin, mossa che ha creato più di un malumore a Bruxelles. La presenza di Xi Jinping è un importante risultato per Putin, che rinsalda così l’alleanza con il gigante asiatico . In teoria uno “schiaffo” a Donad Trump che aveva provato a minarla. In realtà i rapporti tra Cremlino e Casa Bianca, al di là dei polveroni mediatici, sono ottimi come dimostra lo scambio di congratulazioni tra i due leader avvenuto ieri in occasione della «festa comune».
Dalla tribuna d’onore Putin ha tenuto il discorso di rito in cui, dal 2022, la vittoria sul nazifascismo è stata strettamente legata all’operazione militare speciale, intesa, nelle parole di Putin, a liberare l’Ucraina dalla sua leadership filonazista. «L'intero Paese, la società, il popolo sostengono i partecipanti all'operazione militare speciale. Siamo orgogliosi del loro coraggio e della loro determinazione, della forza d'animo che ci ha sempre portato solo la vittoria».
La parata è un’occasione per la Russia di mostrare la sua potenza militare, con le sfilate di corpi d’armata, di corazzati, missili balistici con testate nucleari e sistemi antimissilistici. Nelle colonne che hanno marciato di fronte alla tribuna d’onore, c’erano anche 1500 soldati che hanno combattuto in Ucraina. Per la prima volta si sono visti dei droni partecipare alla parata, probabilmente per il loro largo utilizzo nella conflitto ucraino. I velivoli senza pilota sono stati portati in corteo su camion dell’esercito.
Alla commemorazione hanno partecipato anche un piccolo contingente di soldati cinesi, circa cento, oltre a truppe di Vietnam, Mongolia e Corea del Nord. Questi ultimi sono stati elogiati da Putin per il loro impegno contro le truppe ucraine nel Kurks. «I miei migliori auguri a voi, e a tutte le vostre truppe auguro il meglio» ha detto Vladimir Vladimirovic, rivolgendosi agli ufficiali nord coreani. Mercoledì Trump ha telefonato a Zelensky, a cui ha mostrato il suo appoggio e ha colto l’occasione per mandare un messaggio al presidente russo. «I colloqui con Russia e Ucraina proseguono. Gli Stati Uniti chiedono, idealmente, un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni» ha scritto Trump sul suo social, «Speriamo venga rispettato un cessate un fuoco accettabile.
Entrambi i Paesi saranno ritenuti responsabili del rispetto della sacralità di questi negoziati diretti. Se il cessate il fuoco non verrà rispettato, gli Stati Uniti e i loro partner imporranno ulteriori sanzioni» che ha poi aggiunto «migliaia di giovani soldati muoiono ogni settimana e tutti dovrebbero volere la fine della guerra» ha concluso Trump. Il rapporto tra il presidente Usa e il suo omologo ucraino è decisamente migliorato dopo che quest’ultimo ha accettato l’accordo sulle terre rare, ratificato ieri all’unanimità dal parlamento ucraino. Anche JD Vance sembra essere stato fulminato sulla via per Kiev, il vicepresidente Usa ha infatti dichiarato che «La Russia non può aspettarsi di ottenere territori che non ha ancora conquistato», e ha aggiunto «Sapevamo che la prima offerta russa sarebbe stata eccessiva, sapevamo che avrebbero chiesto più di quanto fosse ragionevole dare, è così che spesso funzionano i negoziati», per poi concludere «non è questo che mi preoccupa. Ciò che mi preoccuperebbe è se concludessimo che i russi non stanno negoziando in buona fede»