Centinaia di finanzieri impegnati nell'operazione "Labirinto" stanno eseguendo in tutta Italia decine di perquisizioni disposte dalla Procura di Roma e decine di misure cautelari ordinate dal Gip presso il Tribunale della Capitale. I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, corruzione e riciclaggio, truffa ai danni dello Stato e appropriazione indebita. Tra gli indagati, c'è anche un parlamentare, in carica, avvocato. L'uomo, secondo gli investigatori, avrebbe aiutato nelle "attività di illecita intermediazione" un faccendiere capitolino, ritenuto figura centrale del "sistema affaristico-criminale".Ventiquattro ordinanze di custodia cautelare (12 in carcere e 12 ai domiciliari), 5 misure interdittive (obbligo di dimora e divieto di attività professionale), sequestro di più di 1,2 milioni di euro tra immobili, conti correnti e quote societarie.IL FACCENDIERE"Figura centrale del sistema affaristico criminale" scoperto dalla Guardia di finanza di Roma è "un faccendiere capitolino, originario della Calabria, attivo nel settore delle pubbliche relazioni che, forte di 'entraturE' politiche e grazie a salde, antiche relazioni con personalità di vertice di enti e società pubbliche, costituiva lo snodo tra il mondo imprenditoriale e quello degli enti pubblici". L'uomo, secondo gli investigatori, svolgeva "un'incessante e prezzolata opera di intermediazione nell'interesse personale e di imprenditori senza scrupoli interessati ad aggiudicarsi gare pubbliche". Non solo: il faccendiere, "sfruttando i legami stabili con la 'politicà, si adoperava anche per favorire la nomina, ai vertici di enti e di società pubbliche, di persone a lui vicine, così acquisendo ragioni di credito nei confronti di queste che, riconoscenti, risultavano permeabili alle sue richieste". Il faccendiere, sempre secondo i finanzieri, utilizzava uno studio accanto al Parlamento, in una nota via del centro, "per ricevere danaro di illecita provenienza, occultarlo e smistarlo", avvalendosi in un caso anche della collaborazione di un parlamentare, attualmente indagato.Le indagini, coordinate dalla Procura capitolina, sono partite dall'approfondimento di svariate segnalazioni per operazioni sospette nei confronti di un consulente tributario romano e di un labirinto di società a lui riferibili che movimentavano grandi somme di denaro tra i conti correnti personali e aziendali. Le indagini valutarie prima e penali poi hanno permesso di ricostruire l'operatività di "una ramificata struttura imprenditoriale illecita che negli anni oggetto d'indagine ha movimentato oltre 10 milioni di euro giustificati da fatture false a scopo di evasione e per costituire riserve occulte da destinare a finalità illecite, attraverso una galassia di società cartiere (costituite e gestite con il concorso di numerosi indagati)". Per "ammorbidire" eventuali controlli fiscali e agevolare le pratiche di rimborso delle imposte, il consulente si avvaleva anche della collaborazione dei due dipendenti dell'Agenzia delle Entrate di Roma.