Non ci sta il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, a vedere dipinta la sua città come “razzista”. Dopo i cori di una parte della curva dell’Udinese contro il portiere del Milan, Mike Maignan, che hanno portato alla sospensione per qualche minuto dell’anticipo di sabato sera fra i bianconeri del Friuli e i rossoneri, il primo cittadino nella mattinata di domenica ha contattato il club di via Aldo Rossi e ha inviato un messaggio al portiere francese. Parole per testimoniare a Maignan la solidarietà personale e dell’amministrazione ma anche «l’abbraccio simbolico di Udine e dei friulani».

De Toni proporrà al prossimo consiglio comunale di conferire la cittadinanza onoraria all’estremo difensore del Diavolo. «Udine non è una città razzista – afferma l’amministratore di centrosinistra – sono rimasto profondamente ferito per quello che è accaduto ieri e proprio per questo voglio esprimere la solidarietà di Udine, dei friulani e dei tifosi dell’Udinese che non si sentono rappresentati».

«Siamo a fianco di ogni movimento sportivo per affermare che non ci sono differenze, né in campo né fuori – conclude il primo cittadino di Udine – Il pubblico friulano si è sempre distinto per correttezza, lo stadio ha ospitato partite internazionali, la società si è sempre dimostrata multiculturale e inclusiva».