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Associated Press/LaPresse
Nuovi guai giudiziari per Yoon Suk Yeol, ex presidente della Corea del Sud, arrestato per la seconda volta con l’accusa di insurrezione. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal Tribunale distrettuale centrale di Seul, che ha disposto l’incarcerazione in vista del processo in corso.
Secondo quanto riferisce l’agenzia Yonhap, Yoon non si è presentato all’udienza prevista per oggi. È stato trasferito nel Centro di detenzione di Seul a Uiwang, a sud della capitale, dove si trova attualmente ristretto.
L’accusa centrale ruota attorno alla decisione, assunta nel dicembre 2024, di imporre la legge marziale nel Paese, una misura che ha generato forti proteste e che è stata revocata dopo pochi giorni. La procura ha ritenuto che tale iniziativa rientri nel quadro di un tentativo di sovvertire l’ordine democratico, configurando così il reato di insurrezione.
Yoon era già stato arrestato una prima volta nel gennaio 2025, ma era stato rilasciato a marzo. Il suo mandato presidenziale si è formalmente concluso ad aprile, quando la Corte Costituzionale ha confermato l’impeachment votato dal Parlamento.
Il nuovo arresto segna un ulteriore colpo alla credibilità dell’ex capo dello Stato, che dopo un mandato turbolento e segnato da tensioni politiche interne, si trova ora a dover affrontare le conseguenze penali delle sue decisioni.