«Non ci sono le condizioni per tornare alla normalità». A dirlo è il premier Giuseppe Conte, arrivato in serata in Lombardia, la prima volta dall'inizio dell'emergenza. La sua presenza nella fase più critica dell'emergenza «avrebbe creato intralcio» e per questo ha aspettato poco più di due mesi prima di tornare dove tutto è cominciato. «Con queste nuove misure noi manderemo al lavoro altri 4,5 milioni di lavoratori»,  in prefettura a Milano. «Non è questo il momento di mollare. Questo governo non cerca il consenso, ma di fare le cose giuste anche se questo vuol dire scontentare un gran numero di cittadini. Ma i cittadini devono avere fiducia che queste decisioni sono responsabili e nellinteresse di tutti», ha aggiunto. https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/videos/891458144667085/   «Non buttiamo a mare tutti i sacrifici fatti - ha aggiunto -. La Fase 2 è quella della convivenza con il virus non della liberazione, ce lo dobbiamo dire chiaro e forte». Il governo sta «studiando un piano per l'infanzia in cui cerchiamo di affrontare anche il tema dei centri estivi. Lavoriamo ad ulteriori misure oltre a quelle messe in campo come bonus babysitter e congedo straordinario». In merito alla celebrazione delle messe, «lavoreremo per definire un protocollo di massima sicurezza per garantire a tutti i fedeli di partecipare alle celebrazioni liturgiche: contiamo di definire questo protocollo in pieno spirito di collaborazione con la Cei. Dispiace molto perché questo governo rispetta tutti i principi costituzionali. Dispiace di creare un comprensibile rammarico della Cei. Ci siamo anche sentiti con il presidente Bassetti, non c'è un atteggiamento materialista da parte del governo, nessuna mancanza di sensibilità. C'è sì, una certa rigidità del Comitato tecnico scientifico, sul presupposto che anche sulla base della letteratura scientifica che loro hanno la pratica religiosa è una delle fonti dei focolai epidemiologici. Ma ci lavoreremo». Conte ha incontrato in Prefettura il presidente della Regine Attilio Fontana. «Gli ho espresso una serie di domande e preoccupazioni - ha fatto sapere Fontana con un post su Facebook -. Non solo: dato che questa mattina si è riunito il Patto per lo Sviluppo, il Tavolo istituzionale di confronto e dialogo con tutti i principali stakeholder del sistema lombardo, ho colto loccasione per consegnare il report dei lavori nelle mani del premier. Ecco alcuni punti: sostegno alle famiglie: asili nido, servizi per linfanzia, scuola e necessità di coniugare il rientro al lavoro dei genitori con la gestione dei figli e ipotesi di congedi parentali: il 50% della retribuzione non è sufficiente; sostegno alle imprese: necessità di rispondere in tempi rapidi alle richieste delle aziende e semplificazione per far ripartire i cantieri e le attività produttive; trasporto Pubblico Locale: è imperativo definire chi può occuparsi, e con quale titolo (i funzionari/controllori delle aziende di trasporto non sono pubblici ufficiali), dei controlli allingresso delle stazioni e sui mezzi pubblici e del mantenimento delle distanze al loro interno».