«Un presidente anormale per un'America canaglia, che ha negato fino all'ultimo, per vergogna, di averlo votato». Furio Colombo, giornalista e profondo conoscitore degli Stati Uniti (è stato corrispondente per La Stampa e La Repubblica e ha scritto per il New York Times), definisce la vittoria shock di Donald Trump come «una rapina in banca, che ogni tanto riesce».Da sostenitore di Hillary Clinton, come ha vissuto il day after di una vittoria così inattesa?Non sono tanto dispiaciuto per Hillary: è una politica esperta e perdere rientrava tra le possibilità di una sfida come questa. Sono invece desolato nel pensare all'uomo che è diventato il nuovo presidente degli Stati Uniti.Proviamo a raccontare chi è Donald Trump?Un personaggio che definirei anormale. Un uomo che non ha amici ma solo avvocati fiscalisti e soci sottomessi, forte del suo potere economico e autocratico. Uno che progetta torri contro ogni regola urbanistica, con il vezzo di progettarle in modo da fare ombra al grattacielo del suo nemico. Un imprenditore con una vita piena di finti fallimenti per non pagare le tasse. Mi è capitato di incrociarlo ad alcuni ricevimenti, quando ero professore alla Columbia di New York, e non ho mai incontrato nessuno che mi abbia detto di conoscerlo. È un emarginato nella sua stessa città. Oggi a New York la gente piange per strada, perché sa chi è stato eletto.Un uomo anomalo che però ha saputo intercettare la pancia dell'elettorato americano.Non sono d'accordo. Trump ha intercettato i bianchi poveri grazie a una propaganda parafascista basata su calunnie e notizie inventate, sulla paura dell'immigrazione e il disprezzo per gli ispanici. I bianchi poveri, che in comune con lui hanno solo il colore della pelle, l'hanno votato perché lui gli ha dato la consolazione di farli sentire di nuovo una razza superiore. Obama, invece, gli aveva dato solo il lavoro, malpagato a causa proprio di persone come Trump.E quindi come si spiega questa vittoria?Guardi, la vittoria di Trump è stata come un colpo in banca, che ogni tanto riesce e ogni tanto no. Questa è stata una rapina perfetta, la paragonerei alla Great Train Robbery, l'assalto al treno postale di Londra del 1963.Una vittoria che non era stata prevista da nessuno dei media americani. Trump ha mandato in tilt anche l'informazione?I media non c'entrano nulla: la previsione è stata errata non per incapacità improvvisa del giornalismo ma perché i cittadini americani hanno mentito spudoratamente. Gli elettori si vergognavano ad ammettere di votare Trump e non lo hanno voluto dire sino alla fine. Si sono comportati da canaglie e l'enorme numero di voti non previsti che Trump ha ricevuto sono il frutto di questa menzogna.Guardando alla grande sconfitta di Hillary e dei democratici, come si possono distribuire le responsabilità?Un fattore determinante è la crisi dei partiti nel mondo occidentale. Lo sono sia in Europa che in America e i democratici hanno scontato questo elemento. Trump, invece, non è stato toccato perchè ha corso da solo, visto che il partito repubblicano lo ha praticamente ripudiato, addirittura cercando un candidato da sovrapporgli.E veniamo a Obama, che si è speso moltissimo in questa campagna elettorale senza riuscire ad influenzare il risultato.Io credo che Obama sia il maggiore sconfitto di queste presidenziali. L'odio di Trump era diretto principalmente a lui e Hillary era solo il deflettore. Ogni colpo a Hillary serviva a umiliare Obama.E' stato un mandato positivo, il suo?Obama ha recuperato tutta la perdita dei suoi predecessori, equivalente a un trilione di dollari, e ha lasciato il Paese con un disavanzo positivo. Ha dato forma a una incredibile riforma sanitaria, ha rimediato agli errori delle banche, salvandole con il denaro pubblico e rilanciato il lavoro, lasciando un paese con la disoccupazione ai minimi storici. Per la seconda volta nella storia, un democratico ha rimesso in sesto l'America dopo i danni delle amministrazioni repubblicane: il primo è stato Bill Clinton e ora Barack Obama.Ma allora perché l'America che lo ha eletto in trionfo non ha ascoltato i suoi appelli per Hillary Clinton?Perché i bianchi poveri non hanno voluto ascoltare la voce di un nero.La sconfitta ha pesato come un macigno sulle spalle di Hillary. Che farà ora?Hillary è una politica navigata, sinceramente non mi sono interrogato sul suo futuro. Ha una nipotina, è una donna potente e stimata e credo che le cose nella sua vita procederanno bene anche senza questa elezione.E invece Trump che presidente sarà? Tutti dicono che non manterrà gli impegni presi in campagna elettorale...Può darsi, io però non lo darei per scontato. Trump non è mai stato un uomo normale e non credo si normalizzerà perché toccato dalla grazia di essere diventato presidente. Mi aspetto che rimanga come si è mostrato in questa campagna elettorale: l'uomo delle offese gaglioffe e vantate contro le donne, per esempio. Anche così ha ricevuto la fiducia del popolo americano, anche se non capisco come possa esserne considerato degno. Del resto, la storia insegna. Basti pensare a Richard Nixon: ha condotto il suo mandato nello stesso stile con cui ha vissuto, a partire dallo scandalo del Watergate.Le reazioni europee alla vittoria di Trump sono state timide, mentre Putin ha festeggiato. Cambieranno i rapporti internazionali?Io non credo. Alla fine tutti si allineeranno con un uomo che è due volte potente, perché non è solo il presidente della maggiore forza dell'Occidente ma anche ricco. E il potere della ricchezza nella vita politica è determinante non perché compra, ma perché intimidisce.Un uomo come lui rappresenta davvero il nuovo ordine mondiale, la conseguenza scontata di ciò che è stata la Brexit in Europa?La Brexit è stata una brutta azione condotta male da persone stupide, con la sponda della Gran Bretagna più vecchia e remota. In comune con la vittoria di Trump ha il fatto che non era prevista e la mediocrità della leadership che ne è seguita. Entrambe conducono a un mondo fondato sul principio che solo se stai da solo sei al sicuro, fatto di cittadelle chiuse e di muri come quello che vuole costruire Trump.Dunque ieri l'America si è svegliata nel Medioevo?Non nel Medioevo, ma in un brutto futuro: volgare, grossolano e improvvisato.