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Da grandi amici al grande gelo: stanotte il presidente degli Stati Uniti Joe Biden farà il suo discorso di inaugurazione alla convention Democratica in programma a Chicago, Illinois, ma diserterà quello dell'ex presidente Barack Obama, previsto per domani.
L'uscita di scena dalla corsa di Biden ha segnato il punto di rottura tra i due amici. Biden, raccontano da settimane i media americani, è deluso dal fatto che Obama non gli abbia mai detto in faccia che avrebbe dovuto ritirare la candidatura per il secondo mandato. La lettera pubblica con cui l'attore George Clooney gli aveva chiesto di rinunciare a candidarsi, era stato un altro colpo basso, anche perché era emerso che la star di Hollywood avesse informato proprio Obama, prima di consegnare il suo intervento al New York Times.
Il presidente è arrabbiato anche con un'altra storica alleata: l'ex Speaker della Camera Nancy Pelosi, accusata di aver mosso le file del partito per portare Biden alla scelta, annunciata il 21 luglio, dopo giorni di pressioni da tutte le parti. Anche un altro dei cosiddetti "Super Friends", i super amici, il leader dei senatori democratici Chuck Schumer, è finito nel mirino, o nell'oblio dei rapporti. Biden ha confessato alle persone a lui vicine di aver accettato la decisione di ritirarsi ma di serbare ancora frustrazione verso i membri del suo stesso partito che lo hanno spinto a lasciare.
"Lei (Pelosi, ndr) - ha detto Biden ad amici, secondo Politico - ha fatto quello che ha fatto. A lei interessa il partito" e non i sentimenti. Grande attesa per il discorso di stanotte, per capire se, oltre a presentare i successi della sua amministrazione, a cominciare dal piano bipartisan sulle infrastrutture, Biden si toglierà quache sassolino dalla scarpa, e in che modo. "Il presidente Biden - ha detto uno dei portavoce della Casa Bianca, Andrew Bates - è concentrato sull'ottenere i risultati più concreti di sempre per il popolo americano ogni giorno fino alla fine del suo mandato, puntando a rafforzare la classe media". "Il presidente - ha aggiunto - ha già spiegato di aver messo il Paese al di sopra di sé stesso e di aver agito per unire il partito. La sua attenzione è rivolta al futuro, non al passato".
Biden e Pelosi non si parlano da tempo. Stessa situazione con Obama. L'ex presidente aveva postato su X un messaggio di sostegno a Biden, subito dopo la disastrosa prova nel duello televisivo di fine giugno con Donald Trump, l'evento che ha accelerato l'uscita di scena del presidente. Ma poi Obama è rimasto in silenzio, mentre si moltiplicavano le voci su un suo intervento, sotto traccia, per spingere il vecchio amico a fare un passo indietro.
I due hanno avuto per anni una relazione molto stretta. Obama si era offerto persino di pagare il mutuo di Biden, dopo la morte del figlio Beau, avvenuta nel 2015 per un cancro al cervello. Ma il presidente non ha mai perdonato il fatto che il suo amico lo avesse convinto a non candidarsi nel 2016, preferendogli Hillary Clinton, poi battuta da Trump. Da allora il rapporto si è lentamente raffreddato. Nel momento di profonda difficoltà, Biden si è sentito abbandonato dal suo amico. Persone vicine a lui hanno confessato che il presidente fosse convinto di aver ripreso il vento favorevole, dopo il tracollo nel duello tv, ma che fosse rimasto deluso quando Pelosi, in un'intervista, avesse fatto capire indirettamente di non essere favorevole alla sua candidatura. Quel messaggio aveva finito per convincere molti donatori a congelare il finanziamento della campagna elettorale e ad accelerare il conto alla rovescia.
La scorsa settimana la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha detto che Biden "rispetta" Pelosi e ribadito che "non prova risentimento" nei suoi confronti. Riferimenti a Obama, nessuno. Dopo aver annunciato l'uscita di scena, il presidente non ha parlato con lui, con Pelosi e neanche con il senatore Schumer, terzo anello di questa catena di raffreddamento. Se nel caso dei primi due l'assenza di comunicazione poteva essere considerata anche dentro l'alveo istituzionale dei rapporti, non confrontarsi con il leader del proprio partito al Senato è stato un gesto chiaramente politico. "Il presidente - ha commentato Schumer, cercando di allontanare le ombre - è un patriota e ha mostrato a tutti gli americani ancora una volta di aver messo il suo Paese sopra tutto". Ufficialmente tutti lanciano segnali distensivi, ma sotto cova la brace della frustrazione di Biden.
Vedremo se stanotte, nel suo atteso intervento, quella brace emergerà o verrà tenuta ancora sepolta in nome dell'unità del partito e dell'unico obiettivo che per i Democratici conta in questo momento: battere Trump.