Povero Vespa. Chi se lo sarebbe aspettato che proprio lui, considerato per anni il giornalista del regime, dovesse finire vittima designata di un nuovo e particolarissimo regime. Quello dei sapienti, degli “integerrimi”. E’ invece è andata così. Ieri addirittura si è tenuta una manifestazione contro di lui davanti a viale Mazzini, cioè alla direzione della Rai. Convocata via facebook e twitter da Sabina Guzzanti (regina degli integerrimi), la quale ha chiesto che la Rai mandasse via Vespa e chiudesse Porta a Porta.A memoria d’uomo, almeno da quando esiste la Tv, è la prima volta che si tiene una manifestazione davanti alla Rai per sollecitare la censura. Da una quarantina d’anni a questa parte (a cominciare da quando la Rai democristiana censurò Dario Fo e Franca Rame) le manifestazioni e i cortei davanti alla Rai erano per protestare contro la censura. I tempi cambiano. E oggi - come succedeva quasi cent’anni fa all’epoca dello squadrismo fascista, ma poi non era più successo - tornano i “manipoli” e chiedono di mettere il silenziatore ai giornalisti sgraditi.Come sapete tutto nasce dall’intervista che Bruno Vespa ha realizzato con il figlio di Riina. Che ha fatto indignare i benpensanti. Qual è l’obiezione? Che il figlio di Riina, ovviamente è il figlio di Riina, e dunque, siccome Riina è stato il capo della mafia, il figlio del capo della mafia non può avere diritto di parola e neanche di immagine. Chissà perché gli stessi benpensanti non si erano mai indignati quando in altri programmi televisivi era apparso, come commentatore fisso, il figlio di Ciancimino. Chissà perché nessuno ha gridato alla scandalo, quando è stato intervistato proprio sulla Tv pubblica l’assassino di Pasolini. Forse nessuno si è scandalizzato per la semplice ragione che non c’era proprio niente da scandalizzarsi. Il giornalismo è giornalismo, non è una predica: è informazione. E per informare si fanno parlare tutti. E intervistare il figlio di Riina è una operazione giornalistica intelligente e legittimissima. Del resto, molti di quelli che si indignano oggi non si indignarono quando si è saputo che il grande attore americano, Sen Penn, si era incontrato segretamente con Chapo Guzman, il capo dei narcos messicani, latitante e accusato di svariate migliaia di omicidi. Il figlio di Riina non è latitante e non è accusato di omicidio.E allora qual è il punto? Che spesso politica e retorica si confondono l’una con l’altra. Si mischiano. Basta dire che la commissione antimafia del Parlamento Italiano ha convocato i vertici Rai per chiedere conto della “follia” di Vespa. Non c’è da stupirsi poi se la Guzzanti, dopo aver letto del bel gesto dell’antimafia, s’è lanciata nella spericolata iniziativa di chiedere che sia chiuso Porta Porta. Cosa c’entra l’antimafia con Bruno Vespa? I censori dicono: la Rai è servizio pubblico e dunque deve fare informazione non liberamente ma dentro certi paletti (spingendosi un po’ oltre l’idea di Tv ha libertà limitata come era affermata ai tempi di Fanfani). Ma se pure le cose stessero così (cioè se fosse legittimo convertire un giornalismo pubblico non liberto) un si sarebbe aspettato della convocazione della commissione di vigilanza. Invece no: è stata l’antimafia a chiamare Maggioni e dell’Orto. Affermando l’idea che tra i compiti della Rai, e dei giornalisti rai, ci sia la lotta alla mafia. Possiamo dire che dal sogno dello Stato etico si è passati al sogno della Tv etica. Che è un passettino avanti, certo, ma piccolo piccolo.Dopodiché è stato chiesto conto a Monica Maggioni della trasmissione di Vespa e del perché e del per come. Forse la Maggioni avrebbe dovuto alzarsi in piedi e chiudere lì la seduta. magari dicendo: non rispondo a una commissione parlamentare sul mio lavoro di giornalista (Maggioni è giornalista ed è stata scelta in quanto giornalista per presiedere la Rai) per la semplice ragione che solo negli Stati totalitari i telegiornali e l’informazione la fanno i governo e il parlamento. E in Italia lo Stato totalitario è stato abolito il 25 aprile del 1945. Invece Maggioni non ha fatto questo discorso, si è difesa come ha potuto e ha scaricato Vespa. Non è un buon segno.A favore di Vespa, a sorpresa, si sono schierati giornalisti “nemici”, come Massimo Gramellini, per esempio, e uomini di televisioni (certo non amici) come Carlo Freccero, e persino - a sorpresa - “Il Fatto Quotidiano”. Insospettito da questa levata di scudi che sembra essere la premessa ad una vasta azione “di pulizia” nei talk Show. Contro Vespa invece è scesa in campo persino un pezzo della Chiesa di Francesco. monsignor Galantino ha rilasciato una dichiarazione durissima, non tanto sull’apparizione di Riina jr, ma proprio sull’esistenza di Porta e Porta.