Sì del Senato all’emendamento «Regeni», che blocca la fornitura di pezzi di ricambio per gli F-16 all’Egitto.La modifica al decreto legge che proroga le missioni internazionali è stata approvata, dopo un lungo dibattito, con 159 voti favorevoli ed è stata definita dallo stesso relatore del Partito Democratico Gian Carlo Sangalli «un segnale» del Parlamento sul caso Regeni. Nessuna ostilità verso l’Egitto, ha precisato il senatore, ma «riteniamo che il nostro Paese abbia titolo e diritto, come ha fatto quando ha richiamato l’ambasciatore, a continuare a tenere sotto pressione l’opinione pubblica e anche l’Egitto sulla vicenda Regeni, affinchè si possa arrivare a un importante chiarimento».Immediatamente dopo il vito, si è aperto però un piccolo giallo: il senatore ed ex Ministro della Difesa Mario Mauro, infatti, ha sostenuto che i pezzi di ricambio dei caccia bombardieri erano stati già consegnati all’Egitto. Alle affermazioni ha immediatamente replicato il presidente della commissione Difesa, Nicola Latorre: «Sono casualmente informato della cosa e confermo che le forniture non sono state consegnate, ma i pezzi di ricambio sono imballati al porto di Taranto». Il senatore, favorevole all’emendamento, ha spiegato come in questo modo «il Parlamento ha per la prima volta la possibilità di manifestare il bisogno di accelerare i tempi per la verità. Il nostro è un atto per sollecitare il governo egiziano, senza però compromettere alcun tipo di relazione».Le principali voci contrarie all’emendamento si sono levate dal centrodestra, in particolare dal forzista Maurizio Gasparri. «Questa decisione di negare i pezzi è un’assurdità. Sono d’accordo nel pretendere la verità sul caso Regeni, ma non è questo il modo. Renzi fa dichiarazioni contro il terrorismo e poi boicotta l’impegno di paesi che sono in prima linea contro chi semina stragi». Sulla stessa linea è anche Paolo Romani, suo collega in Forza Italia: «Non si fa così politica estera, mi vergongo di appartenere a un Parlamento che fa queste scelte». La polemica nasce sulla scia del fatto che l’Egitto è considerato, tra i paesi arabi, uno tra i preziosi alleati dell’Occidente contro il terrorismo.