L'Arma dei Carabinieri, la Presidenza del Consiglio e i ministeri della Difesa e dell'Interno sono stati ammessi come parti lese nel procedimento a carico di otto militari dell'Arma accusati di avere messo in atto falsi e depistaggi per sviare le indagini sulla morte di Stefano Cucchi, avvenuta nell'ottobre del 2009 a Roma a sei giorni dal suo arresto. Il gup Antonella Minunni, durante l'udienza preliminare in cui il pm Giovanni Musarò ha ribadito le richieste di processo per gli imputati, ha dato l'ok alla costituzione di parte lesa anche per i familiari di Cucchi, per il carabiniere Riccardo Casamassima, il militare grazie alle cui dichiarazioni è stato possibile riaprire le indagini, per l'associazione Cittadinanzattiva e per tre agenti della penitenziaria.