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L'uso della cannabis terapeutica è legale da anni. I medici possono prescriverla per la cura di determinate patologie. Tuttavia, emerge una situazione di crisi nella fornitura dei farmaci cannabinoidi a Foggia e in altre parti d'Italia. Questa situazione preoccupante mette in evidenza la necessità di rivedere il sistema di approvvigionamento e l'accesso ai farmaci necessari per coloro che dipendono dalla cannabis a scopo terapeutico.
La città di Foggia sta affrontando un problema urgente: la mancanza di farmaci cannabinoidi utilizzati per il trattamento di varie malattie, tra cui la sclerosi multipla, il dolore cronico e oncologico. A fine luglio, le scorte disponibili erano già esaurite, e il rifornimento effettuato all'inizio di agosto è anch'esso già esaurito. Questa carenza di farmaci evidenzia una possibile mancanza di organizzazione nella gestione del riassortimento dei medicinali. Uno scenario che mette i pazienti in una condizione di grave disagio, con il rischio di interrompere le terapie necessarie per gestire le loro patologie.
Tale situazione è stata portata all'attenzione del pubblico grazie all'attivista Andrea Trisciuoglio, membro dell'associazione Luca Coscioni e fondatore di Lapiantiamo. Trisciuoglio stesso soffre di sclerosi multipla e ha denunciato la difficoltà nel reperire i farmaci cannabinoidi necessari per il suo trattamento. Egli ha lanciato un appello alle istituzioni affinché si legalizzi la coltivazione e la trasformazione della cannabis terapeutica. Ritiene che l'autocoltivazione e la produzione locale di cannabis terapeutica possano rappresentare l'unica soluzione per garantire l'accesso continuo al trattamento necessario.
Trisciuoglio ha scritto a luglio alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, cercando una soluzione al problema, ma non ha ricevuto alcuna risposta fino ad ora. Ha dichiarato che continuerà a scrivere finché non otterrà una risposta soddisfacente. Questo mette in luce l'importanza di un dialogo aperto tra i pazienti, gli attivisti e le istituzioni per risolvere le sfide legate all'accesso ai farmaci cannabinoidi.
Rita Bernardini, presidente di Nessuno Tocchi Caino, ha evidenziato come diverse Asl non stiano più fornendo i farmaci cannabinoidi a malati affetti da varie patologie, tra cui la sclerosi multipla e il dolore neuropatico cronico. Bernardini sottolinea che l'uso terapeutico della cannabis è stato riconosciuto fin dal 2007, ma vi sono state difficoltà nel garantire la continuità terapeutica a causa di varie vicissitudini e di una reperibilità altalenante dei farmaci.
La situazione si complica ulteriormente a causa delle leggi regionali che stabiliscono accessi diversificati in base alle patologie ammesse. La situazione critica dei pazienti che dipendono dalla cannabis terapeutica richiede senza dubbio un intervento rapido e mirato da parte delle istituzioni.