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Hungarian Prime Minister Viktor Orban, arrives at European Political Community summit in Skanderbeg Square in Tirana, Albania, on Friday, May 16, 2025. (Leon Neal/Pool via AP) Associated Press / LaPresse Only italy and spain
“Esistono leggi chiare, chiunque non rispetti le regole partecipa a un evento proibito dalla legge. Consiglio a tutti di rispettare le leggi”, per chi non le rispetta “ci saranno conseguenze legali”. Il primo ministro ungherese Viktor Orban ribadisce il pugno duro sul Budapest Pride vietato con il pacchetto di leggi approvate dal Parlamento Ungherese la corsa primavera.
“Siamo adulti e raccomando a tutti di decidere cosa vogliono, di attenersi alle regole... e se non lo fanno, allora dovrebbero affrontare le chiare conseguenze legali”, ha aggiunto il leader magiaro spiegando che la polizia potrebbe disperdere i manifestanti, ma essendo l'Ungheria "un Paese civile", il compito delle forze dell'ordine “sarà quello di convincere la gente a rispettare la legge”.
Orban ha attaccato anche Ursula von der Leyen, che a suo dire “sta trattando l'Ungheria come una colonia, proprio come l'Unione Sovietica: vogliono dire all'Ungheria cosa è permesso e cosa non lo è”. La presidente della Commissione Ue aveva chiesto che la manifestazione si svolgesse “senza alcuna paura. Criminalizzare la partecipazione al Pride o imporre multe ai partecipanti va contro tutto ciò in cui crediamo come Unione europea”.
Nonostante l'ordinanza di divieto emessa dalla questura di Budapest, comunque, il sindaco della capitale ungherese, Gergely Karcsony, aveva fatto sapere nei giorni scorsi che il gay pride di domani si terrà comunque. Secondo Karcsony l'ordinanza di divieto è "irrilevante" in quanto si tratta di un evento "della municipalità metropolitana" che "non ha effettuato alcuna notifica" di divieto in tal senso. I partecipanti al Pride rischiano multe fino a 500 euro, mentre organizzare o incitare alla partecipazione è punibile con una pena detentiva fino a un anno.
Le delegazioni europee a a Budapest
La commissaria europea per l'Uguaglianza, Hadja Lahbib, si reca oggi a Budapest per riaffermare il sostegno dell'Ue ai diritti Lgbtq. Oggi e domani incontrerà le organizzazioni della società civile e i rappresentanti delle autorità ungheresi. "Oggi vado a Budapest per celebrare i nostri valori europei e la nostra ricca diversità. In qualità di commissario per l'Uguaglianza, starò fianco a fianco con le persone Lgbtiq+ in occasione del Pride. Il diritto di essere esattamente chi vuoi,
di amare chi vuoi e di marciare per i tuoi diritti sono liberta' fondamentali della nostra Unione", afferma. "Un'unione di valori che abbiamo costruito insieme nel corso di decenni, generazione dopo generazione facendo la loro parte per una maggiore apertura e un maggiore progresso. Ora dobbiamo difenderla. Si tratta di chi siamo come europei", aggiunge.
La Francia invia al corteo il suo ambasciatore per i diritti delle persone Lgbt+, Jean-Marc Berthon. “Quello che si gioca in Ungheria ricorda una realtà mondiale: i diritti delle persone Lgbt+ sono lontani dell'essere garantiti e restano profondamente fragili", si legge nella nota, dove si sottolinea che "ovunque delle offensive reazionarie e integraliste cercano di restringere l'uguaglianza”. Il governo belga ha messo in guardia i cittadini sui potenziali rischi della partecipazione alla marcia dell'orgoglio di Budapest prevista per domani. "Il governo ungherese, tramite il Ministro della Giustizia, ha annunciato che la Marcia del Pride prevista per il 28 giugno 2025 è vietata per legge. Non è ancora chiaro in quali circostanze la Marcia del Pride avrà luogo. Secondo la legge ungherese, la partecipazione a una manifestazione vietata è in linea di principio punibile con una multa fino a 200.000 fiorini ungheresi (+/- 500 euro). La legge ungherese consente l'uso del riconoscimento facciale per identificare i partecipanti", si legge in un comunicato del Ministero degli Esteri.
"La Spagna non è l'Ungheria, e permettetemi la seplificazione perché ovviamente la società ungherese merita tutto il nostro rispetto. La Spagna non è l'Ungheria, ma le strade di Madrid saranno quelle di Budapest, perché in questo Pride rivendichiamo tutto ciò che ci resta da conquistare qui, ma anche quello che facciamo per tutti coloro che non possono alzare la voce nel loro Paese. A tutti loro dico: la Spagna è la vostra casa", ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez durante l'evento per il 20esimo anniversario del matrimonio egualitario in Spagna, al Museo del Traje di Madrid.