Conclusi i vertici Nato e G7 a Bruxelles, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, promette una risposta a eventuali attacchi chimici di Mosca in Ucraina. «Se ci saranno attacchi chimici - ha detto - risponderemo e la natura della risposta dipenderà dalla natura dell’attacco». «La cosa che Putin ha voluto fare fin dall’inizio era dividere la Nato, avrebbe fronteggiato 30 Stati indipendenti. Non è uno scherzo. Penso che fossero le sue intenzioni fin dall’inizio. L’idea dell’unità dell’Europa nel suo insieme, non solo della Nato e del G7, è che questa organizzazione conta davvero», ha detto il presidente americano al suo arrivo al Consiglio europeo. «L’Unità di Nato, G7 e Ue è la cosa più importante che possiamo fare per fermare questo tizio che sta invadendo un Paese e crediamo commetta crimini di guerra».

Una giornata di vertici, cosa è successo oggi

Gli Usa stanziano due miliardi per le armi e uno per gli aiuti umanitari. Nuove sanzioni per oltre 400 tra membri della Duma e oligarchi. E Washington avverte Pechino: «Se aiuta Mosca relazioni a rischio». Appello di Zelensky in videoconferenza: «Dateci aiuti militari senza restrizioni». Intanto La Russia accusa la Nato di voler continuare le ostilità. Draghi: «Pronti a inasprire sanzioni per raggiungere la pace, il pagamento del gas in rubli è violazione contrattuale».  Macron propone un piano di emergenza per la sicurezza alimentare. Al vertice del G7 si è discusso anche della carenza di grano provocata dalla guerra in Ucraina, («granaio d’Europa»), e di come Stati Uniti e Canada possono aumentare la produzione. Girandola di incontri per Erdogan al summit dell’Alleanza per una mediazione.

Washington avverte la Cina: «Se aiuta Mosca relazioni a rischio»

Il futuro economico della Cina è legato più all’Occidente che alla Russia e Xi Jinping ne è consapevole. Lo ha sottolineato il presidente americano Joe Biden durante la conferenza stampa a Bruxelles, al termine dei vertici Nato e del G7 sulla guerra in Ucraina. Gli Stati Uniti hanno intimato a Pechino di non fornire aiuti a Mosca. «Non ho rivolto alcuna minaccia al presidente Xi Jinping ma il nostro è stato un colloquio franco - ha precisato il capo della Casa Bianca - gli ho fatto capire quali sarebbero le conseguenze se aiutasse la Russia», anche facendogli notare il numero di società americane e di altri Paesi che hanno abbandonato lo Stato di Vladimir Putin.

Biden: per Putin la democrazia non funziona

«Ho passato del tempo con Vladimir Putin lo scorso novembre-dicembre, in occasione di una conferenza in Svizzera, e già da allora era chiaro che le sue intenzioni» erano quelle di «dimostrare che la democrazia non può funzionare nel XXI perché tutto si muove troppo rapidamente ed è troppo difficile trovare consenso e che l’autocrazie saranno quelle che governeranno». Lo ha dichiarato il presidente americano, Joe Biden, al suo arrivo al Consiglio europeo. «È un dato di fatto che oggi ci sono meno Paesi democratici rispetto a dieci anni fa» e per questo «bisogna costruire unità tra le democrazie nel mondo», ha aggiunto il presidente Usa.

Mosca: la Nato dimostra di voler continuare le ostilità

Il ministero degli Esteri russo considera la decisione del vertice dei leader della Nato di fornire ulteriore supporto alle autorità ucraine come una prova dell’interesse dell’Alleanza a continuare le ostilità. «La decisione annunciata al vertice di continuare a fornire supporto politico e pratico al regime di Kiev conferma l’interesse dell’Alleanza a continuare le ostilità», ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova. «Il blocco nord-atlantico non ha fatto un solo tentativo d’indirizzare la leadership ucraina verso una soluzione pacifica della situazione nel Donbass», ha accusato. Il commento della portavoce sottolinea che «i Paesi membri della Nato hanno dimostrato assoluta lealtà a Washington, la loro disponibilità a seguire la sua linea del totale contenimento della Russia». «Washington può incassare l’ultimo vertice Nato nel suo salvadanaio geopolitico. È riuscita a disciplinare ancora di più gli alleati in materia di "contenimento totale" del nostro Paese e di fare pressione su Paesi capaci di prendere decisioni sovrane e perseguire una politica indipendente. In questo contesto, le affermazioni degli europei su una sorta di loro "autonomia strategica" appaiono semplicemente ridicole», osserva Zakharova.