E' ancora ricercato Younes Abouyaaqoub, 22 anni, il più riservato dei membri del gruppo radicalizzato composto di giovani di origini marocchine, tutti residenti a Ripoll. Secondo fonti di polizia, potrebbe aver passato la frontiera. La madre del giovane ha lanciato un appello al figlio: "Si consegni, l'Islam non vuole che si uccida". In queste ore, poi, si scopre che i terroristi responsabili degli attacchi di Barcellona e Cambrils pianificavano attentati ben più sanguinosi di quelli che sono riusciti a portare a termine e tra i loro obiettivi c'era la Sagrada Familia, monumento simbolo del capoluogo catalano. Lo scrive 'El Espanol', secondo cui la cellula composta dai 'baby terroristi' voleva imbottire di esplosivo Tatp, noto come 'la madre di Satana', tre furgoni, facendoli deflagare contro diversi obiettivi, tra cui la basilica opera di Gaudì, meta ogni anno di milioni di turisti (nel 2016 sono stati oltre 4,5 milioni i visitatori). Il secondo obiettivo era La Rambla, il viale nel cuore di Barcellona dove effettivamente i terroristi sono riusciti a colpire, uccidendo 13 persone, mentre il terzo avrebbe potuto essere nella zona portuale. Intanto, nuovi dettagli sulla cellula autrice dell'attentato: i giovani jihadisti sarebbero originari di Ripol, cittadina a nord di Barcellona, a pochi chilometri dal confine con la Francia. Qui i ragazzi si sarebbero radicalizzati grazie all'imam del paese - Es Satty - il quale sembra abbia dato vita alla cellula austrice degli attentati

LA POLIZIA

Intanto, la polizia catalana smentisce Madrid: non si può parlare di cellula smantellata "fino a quando non avremo localizzato delle persone che ne facevano parte". Così Joaquin Forn, il consigliere dell'Interno del governo autonomo della Catalogna, corregge le dichiarazioni fatte dal ministro dell'Interno spagnolo, Juan Ignacio Zoido, che ha annunciato lo smantellamento della cellula terroristica responsabile dell'attacco a Barcellona. "Non voglio contraddire Zoido, però questa è un'indagine condotta dai Mossos d’Esquadra" ha aggiunto, rivendicato il ruolo operativo nell'inchiesta della polizia catalana. "Quello che è successo a Cambrils permette di assicurare che è stato dato un colpo molto forte alla cellula - ha concluso - però in questo momento non si può dire che è completamente smantellata". In relazione agli attacchi a Barcellona e Cambrils, ha detto il consigliere per gli Interni del governo della Catalogna, Joaquim Forn, si cercano ancora "due o tre persone". Il consigliere sostiene che gli investigatori "non hanno ancora certezze sull'identità e la localizzazione" del conducente del furgone. In un primo momento si era pensato che alla guida del van potesse esserci il 17enne Moussa Oukabir, rimasto ucciso nella notte tra giovedì e venerdì a Cambrils, mentre ora i sospetti sono concentrati su Younes Abouyaaqoub, che resta in fuga. D'altra parte il ministero degli Interni spagnolo ribadisce che la cellula "come gruppo organizzato non esiste più", confermando quanto sostenuto dal ministro Juan Ignacio Zoido, secondo cui sarebbe stata smantellata. L'ITALIA "Il prossimo obiettivo è l'Italia". L'Isis mette nel mirino l'Italia, lo riferisce l'organizzazione usa Site, che monitora l'attività del Califfato sul web. Il messaggio è stato diffuso su Telegram, il canale attraverso il quale si tengono in contatto le cellule terroristiche.