La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a quanto si apprende sta seguendo con la massima attenzione la crisi in Iran e ha convocato per la mattinata una riunione in videoconferenza con i ministri interessati, con il sottosegretario Alfredo Mantovano e con i vertici dell’intelligence. Poco dopo ha sentito al telefono il premier britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz

«Ci auguriamo che dopo questo attacco che ha portato un danno enorme alla produzione dell'arma nucleare, che rappresentava un pericolo per tutta l'area, ora si possa arrivare veramente a una de-escalation, l'Iran si sieda a un tavolo di trattative – ha detto il ministro egli Esteri, Antonio Tajani – Detto questo, la nostra priorità in questo momento è la sicurezza degli italiani, dei nostri connazionali. Si sta facendo tutto il possibile per far partire gli italiani che lo vogliono il prima possibile: oggi da Sharm el Sheik partirà volo con i connazionali che arrivano da Gerusalemme e Tel Aviv».

«Domani», ha continuato Tajani, «ci sarà una riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue a Bruxelles, e un incontro con il responsabile dell'Aiea, Grossi che sentirò anche in giornata per capire le conseguenze che possono esserci da punto di vista della sicurezza. Mi pare che per il momento non ci siano grandi rischi per l'esterno», spiegando poi che «abbiamo fatto rientrare alcuni militari italiani che stavano a Baghdad per il rischio di ritorsioni contro una base dove c'erano anche americani. Sono rientrati ieri via Kuwait».

Commenti sono arrivati anche dal ministro della Difesa, Guido Crosetto. «Stiamo seguendo da ieri sera, perché alcuni spostamenti di aerei americani ci avevano dato la ragionevole certezza che potesse scattare un attacco – ha spiegato –  Questa notte c'é stato, era chiaro che il sito nucleare di Fordow fosse il punto di interesse principale di Israele, perché centro del programma nucleare iraniano. Israele non aveva le capacità per colpire in modo significativo questo sito, sotto 90 metri di roccia: per questo sono intervenuti nella notte bombardieri americani B2 che hanno la capacità di penetrazione sotto terra più elevata al mondo. Questo cambia completamente lo scenario, si apre una crisi molto più grande, si apre anche da parte dell'Iran una risposta molto più forte che rischia di allargarsi a tutti gli obiettivi americani».

Da resto del mondo le reazioni si sprecano. «Non si deve permettere all'Iran di sviluppare un'arma nucleare, poiché ciò costituirebbe una minaccia per la sicurezza internazionale. Esorto tutte le parti a fare un passo indietro, a tornare al tavolo dei negoziati e a impedire un'ulteriore escalation. I ministri degli Esteri dell'UE discuteranno della situazione domani», afferma l'alto rappresentante Ue, Kaja Kallas.

Il Primo Ministro britannico Keir Starmer ha invitato l'Iran a «tornare al tavolo dei negoziati» sulle sue ambizioni nucleari dopo gli attacchi statunitensi contro i siti nucleari iraniani. «Non si potrà mai permettere all'Iran di sviluppare un'arma nucleare e gli Stati Uniti hanno preso provvedimenti per attenuare questa minaccia», ha dichiarato Starmer su X, aggiungendo che «la stabilità nella regione è una priorità». 

Il Ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha definito gli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani un passo storico: l'obiettivo degli attacchi, ha affermato, era «garantire che l'Iran non possedesse armi nucleari, armi che avrebbero messo in pericolo Israele, i paesi della regione e gli interessi di sicurezza nazionale degli stessi Stati Uniti». «L'alleanza tra Stati Uniti e Israele è più forte che mai, a beneficio della pace e della sicurezza di entrambe le nazioni e dell'intero mondo libero», ha concluso.

L'Arabia Saudita ha espresso «grande preoccupazione» per gli attacchi aerei statunitensi contro gli impianti nucleari del vicino Iran. «Il Regno dell'Arabia Saudita segue con grande preoccupazione gli sviluppi nella Repubblica Islamica dell'Iran, rappresentati dagli attacchi contro gli impianti nucleari iraniani da parte degli Stati Uniti d'America», ha scritto il Ministero degli Esteri saudita su X. «Esprime la necessità di compiere ogni sforzo per esercitare moderazione, ridurre l'escalation ed evitarla», si legge poi nella dichiarazione, che esorta la comunità internazionale a intensificare i tentativi di trovare una soluzione politica.

Il Qatar teme gravi ripercussioni dopo gli attacchi aerei statunitensi contro gli impianti nucleari in Iran. Il Ministero degli Esteri di Doha «avverte che l'attuale pericolosa escalation nella regione potrebbe portare a conseguenze catastrofiche sia a livello regionale che internazionale», e in una nota «invita tutte le parti a esercitare saggezza e moderazione e a evitare ulteriori escalation».

Baghdad condanna invece gli attacchi statunitensi: l'Iraq «esprime profonda preoccupazione e ferma condanna per gli attacchi contro gli impianti nucleari» in Iran, ha dichiarato il portavoce del governo Basim Alawadi. «Questa escalation militare costituisce una grave minaccia alla pace e alla sicurezza in Medio Oriente e pone seri rischi per la stabilità regionale», ha aggiunto.