L’attacco hacker alla Regione Lazio sarebbe partito da un computer di un dipendente in smart working. Lo afferma l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, in un’intervista a Italian Tech, dove ha spiegato che «Il rischio zero ho imparato che non esiste, hanno colpito in maniera organizzata, programmata, soprattutto in un momento in cui le modalità di smart working hanno abbassato i livelli di sicurezza per loro natura». «Ciò che è accaduto a noi poteva accadere ad altri - ha continuato - Ciò deve portarci rapidamente a creare quegli argini che possano rendere più difficile valicare questo confine, io credo che questo sia un tema importante anche per i dati di natura sanitaria». «Siamo in guerra, come sotto un bombardamento si contano gli edifici rimasti in piedi e quelli crollati», ha proseguito. «Si tratta - ha concluso l’assessore - di un’azione criminale, che crea danni importanti a tutta la comunità regionale ma non solo, attaccare Roma e il Lazio è attaccare il nostro Paese».

Attacco hacker, indaga l’antiterrorismo

Nel frattempo, il fascicolo d’indagine è in mano all’antiterrorismo. Si ipotizzano i reati di accesso abusivo a sistema informatico, tentata estorsione e danneggiamento di sistemi informatici, con l’aggravante delle finalità di terrorismo. Ieri è arrivata un prima informativa della Polizia postale che ha avviato indagini serrate d’intesa con i magistrati della Procura di Roma.

Il ministro Lamorgese al Copasir

«Il Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica ha audito oggi il ministro dell’Interno, prefetto Luciana Lamorgese, sull’attività del dicastero nel campo della sicurezza nazionale. Il confronto, ampio e articolato, ha riguardato anzitutto il grave attacco cibernetico al sito della Regione Lazio e, in particolare, l’attività della Polizia postale nell’opera di contrasto dell’attività criminale, le modalità di attacco e i suoi principali obbiettivi». Lo fa sapere il presidente del Copasir Adolfo Urso aggiungendo che «il ministro ha anche illustrato la recrudescenza del fenomeno, che negli ultimi mesi ha colpito sia attività pubbliche che private, rilevando la necessità di agire con urgenza per elevare il livello di sicurezza, la resilienza dei sistemi informatici e l’istruzione degli operatori».

Prenotazione dei vaccini

«Saranno ripristinati i servizi per la prenotazione dei vaccini e l’anagrafe vaccinale entro 72 ore». Lo comunica in una nota la Regione Lazio.«Allo stesso tempo sono stati isolati e messi in sicurezza in appositi cloud tutti i dati dei servizi che non sono stati attaccati, come i dati sanitari. Attualmente, si ricorda ancora una volta, che sono attivi i servizi della Protezione Civile, del 118, del 112 e del centro trasfusionale. I dati del bilancio regionale sono in sicurezza ed entro la fine di agosto saranno riattivati anche i sistemi di pagamento regionale». «Questa notte i sistemi informativi della Regione Lazio hanno subito e respinto l’ennesimo attacco, resta massima l’attenzione e la collaborazione con le autorità competenti per ripristinare la sicurezza».