A bordo del jet Emraer RA-02795 abbattuto mercoledì dalla contraerea russa circa 180 chilometri a nordovest di Mosca non c’era solamente Evgenij Prigozhin ma praticamente l’intero “Gotha” del gruppo Wagner. La società di mercenari oltre al suo fondatore e padre-padrone perde così anche i suoi uomini chiave. La lista delle persone che hanno perso la vita nello schianto del velivolo è stata resa pubblica ieri dal quotidiano francese Le Monde che ha avuto accesso a dei documenti interni alla Wagner. Ecco l’identità delle vittime.

Dimitry Utkin

Era il braccio destro di Prigozhin e in un certo senso il direttore operativo del gruppo, ex paracadutista, ex agente dell’intelligence militare russa e fervente ammiratore di Adolf Hitler, tanto da avere tatuato sul collo il simbolo delle SS. Pare che il tatuaggio sia stato decisivo per il riconoscimento del corpo semi-carbonizzato Utkin è stato decorato personalmente da Vladimir Putin con medaglia al merito “all’ordine del coraggio” per «il ruolo decisivo» svolto nella sanguinosa battaglia di Aleppo in Siria a fianco dell’esercito di Bashar al-Assad nel 2013. Poi i rapporti con il Cremlino e con il sistema putiniano si sono deteriorati. Sembra che sia stato lui inizialmente a dare il nome al gruppo.

Valery Chekalov

Numero di matricola M-2444, soprannome “Rover”, questo facoltoso imprenditore di 47 anni era responsabile dei servizi di sostegno logistico alle operazioni dei mercenari all’estero. Attraverso la sua società Nava ha gestito diversi progetti di sfruttamento di risorse naturali nei Paesi dove il gruppo Wagner era presente, in particolare nel quadrante africano. Dallo scorso giugno era finito nel mirino del Dipartimento di Stato Usa e soggetto a sanzioni internazionali per i traffici clandestini di armi verso la Russia. «Era l’impiegato più vicino a Prigozhin che ha affiancato per 15 anni, aveva un giro d’affari molto ramificato che andava bekl al di là della Wagner», spiega Denis Korotkov del Dossier Center, un gruppo investigativo russo finanziato da dissidenti.

Evgeny Makarian

Numero di matricola M-2300, 38 anni, ha raggiunto il gruppo sette anni fa, era classificato come comandante della quarta sezione di assalto. Anche lui ha conquistato influenza e galloni nei combattimenti in Siria. Nel febbraio 2018 la sua unità fu colpita da un raid aereo americano nella regione di Deir ez-Zor nell’est del paese arabo con decine di perdite.

Sergei Propustin

Anche lui un operativo, ufficialmente assunto come guardia del corpo di Prigozhin, esperto di tecniche militari in particolare negli assalti con le granate. Numero di matricola M-0394, 44 anni, aveva aderito all’organizzazione nel 2015 dopo aver combattuto per l’esercito russo nella seconda guerra di Cecenia dove si era guadagnato il nome di battaglia “Kedr” (Cedro).

Alexandr Totmin

Numero di matricola M-5534 è stato per anni membro dei reparti speciali dell’esercito di Mosca per poi raggiungere la Wagner per la quale ha prestato servizio in Sudan dal 2017. Nelle ultime settimane era molto attivo sul social network Instagram sul quale ha pubblicato decine di foto di San Pietroburgo città in cui era residente.

Nikolai Matuseyev

È la vittima di cui si conoscono meno informazioni, secondo gli investigatori del Dossier Center non era un militare ma lavorava nel campo della propaganda: probabilmente si trattava di un regista video che aveva il compito di documentare le “prodezze” del gruppo nei vari scenari di guerra e guerriglia spiegano dal Dossier Center.

Le altre tre persone che hanno perso la vita nell’abbatimento del jet sono i tre membri dell’equipaggio: il comandante Alexei Levchin, il secondo pilota e primo ufficiale Rustam Karimov e l’assistente di volo Cristina Raspopova.