Bank of America scarica i produttori di armi. Il grande istituto finanziario non presterà più soldi alle aziende che producono fucili semiautomatici. Una piccola svolta nel dibattito sul controllo delle armi negli Stati Uniti. Intanto è partito il boicottaggio delle aziende che hanno rapporti con la National Rifle Association La March for our Lives (La marcia per la nostra vita), la grandissima protesta degli studenti statunitensi che lo scorso 24 marzo ha percorso il paese dopo la strage del giorno di San Valentino nella scuola di Parkland in Florida, comincia  a dare i suoi frutti.Furono 17 i giovani corpi rimasti sul terreno, colpiti da un loro coetaneo armato di fucile d’assalto. Da allora l’annoso dibattito sul controllo delle armi ha preso ancora più vigore tanto da coinvolgere anche il presidente Donald Trump che comunque non ha mai messo in discussione i legami con i tycoon armaioli.Se da un lato la potentissima lobby della NRA (Nation Rifle Association) ha dimostrato ancora una volta la sua contrarietà a regole più stringenti, dall’altro ora è il mondo della finanza che invece tenta di mettere un freno alla produzione di armi leggere ma letali. La notizia è che il secondo più importante istituto finanziario degli Stati Uniti, la Bank of America, non presterà più soldi alle aziende che producono,  nello specifico, l’ AR15, proprio l’arma usata nella strage di Parkland.Ad essere coinvolte dunque saranno produttori come la Colt e altri che non vengono menzionati nell’annuncio dato dalla banca. A rendere nota la decisione è stata Anne Finucane, vicepresidente della BoA: «vogliamo dare il nostro contributo alla prevenzione delle stragi – ha detto l’alto dirigente . Negli ultimi mesi abbiamo avuto intense conversazioni con i nostri clienti. La loro reazione alle nuove regole è stata mista. C’è chi approva, c’è chi ne è inorridito».Una differenza che si riflette però anche sul lato più sensibile dei diretti interessati e cioè il business e i guadagni. Infatti a seguito delle polemiche, compagnie come l’Outdoor Brands Corporation, proprietaria della Smith&Wesson, hanno visto scendere in maniera considerevole gli introiti, mentre altri come Strum, Ruger & Company,  non hanno subito troppi danni. A livello generale però l’intero comparto continua a registrare profitti record. Come riporta la rivista Mother Jones, è proprio dopo ogni strage che aumentano le vendite di armi e in particolar modo dei fucili semiautomatici.Sul fronte opposto è partita attraverso i social media una massiccia campagna di boicottaggio, #BoycottNRA, nei confronti di grandi catene dove si possono acquistare armi liberamente. Ne ha fatto le spese, per prima, Walmart che ha uno stretto rapporto con la National Rifle Association. Nel mirino sono finite anche compagnie di noleggio auto come Hertz. Amazon ha tagliato rapporti compromettenti con l'influente lobby delle armi. Siti come TrueCar o SimpliSafe, hanno visto diminuire le visite e la pubblicità. La Delta Airlines è arrivata a mettere a disposizione due aerei per permettere ai ragazzi di Parkland di sfilare con i loro compagni alla grande marcia di Washington. La nota compagnia di assicurazioni MetLife non fornirà più sconti ai membri della NRA che vogliano acquistare una polizza automobilistica oun appartamento. Lo stesso ha fatto l'azienda di sicurezza informatica Symantec, che fino a ora aveva offerto a prezzi scontati i suoi servizi. Rimane da capire se la decisione della Bank of America sia solo un’operazione di facciata o darà seguito a nuove prese di posizione. Per il momento Wall Street non sembra insensibile, la prova sta nel cambiamento delle policy di alcuni grandi gruppi. Colossi come Citygroup si sono limitati a chiedere ai propri clienti che vendono armi di escludere dagli acquirenti i minori di 21 anni. Diverso il caso della grande società d’investimenti, BlackRock. La corporation solo una decina di giorni fa ha rese note misure di penalizzazione per aziende produttrici o venditrici di armi. In questa maniera ha praticamente tagliato proprio Walmart, della quale possiede una quota, ma Black Rock si è guardata bene di abbandonare al suo destino American Outdoor Brands Corporation, sua per il 10,5%.