"L'Italia non deve diventare il Far West", aveva detto appena qualche giorni fa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sottolineando che nessuno deve restare indifferente di fronte all'episodio di una bimba di 14 mesi ferita da un proiettile ad aria compressa. Mattarella però si riferiva solo al penultimo episodio, perché l'ultimo è avvenuto ieri, nel Vicentino.  Ma il "tiro allo straniero" in Italia sembra essere diventata una drammatica e diffusa consuetudine. Sono sette i casi avvenuti solo nell'ultimo mese e mezzo. Eccoli elencati a partire da quello avvenuto ieri.

26 luglio a Cassola in provincia di Vicenza un operaio di origine capoverdiana viene stato ferito da un colpo di arma da fuoco esploso dalla terrazza di un appartamento. L'uomo stava lavorando su un ponteggio a circa 7 metri di altezza quando è stato ferito alla schiena da un pallino di piombo. A sparargli un vicino di origine argentina che ha spiegato ai militari di aver sbagliato mira mentre cercava di colpire un piccione.

17 luglio a Roma una bimba di etnia rom di 14 mesi viene raggiunta da un colpo di pistola ad aria compressa potenziata, mentre era con la madre in viale Togliatti, nella periferia est della Capitale. Il responsabile è Marco Arezio, 59enne ex dipendente del Senato in pensione. "Stavo provando la nuova arma, non mi sono accorto di aver colpito la bimba", ha dichiarato.

L'11 luglio a Latina Scalo dei ragazzi hanno sparato da un'auto in corsa con una pistola ad aria compressa contro due richiedenti asilo nigeriani che aspettavano l'autobus. I proiettili di gomma hanno colpito i ragazzi alle gambe causandogli dei piccoli ematomi.

Il 6 luglio a Forli un ivoriano di 33 anni in bicicletta è stato ferito all'addome e a un braccio da alcuni colpi sparati da un'auto in corsa con un'arma ad aria compressa.

Il 3 luglio, ancora a Forli, due ragazzi in motorino hanno affiancato in piena notte una donna nigeriana e le hanno sparato a un piede con una pistola ad aria compressa. La donna per paura non ha denunciato l'aggressione.

Il 22 giugno a Napoli un cuoco originario del Mali, il 21enne Konate Bouyagui che ha avuto un momento di notorietà per aver partecipato quest'anno a una puntata di 'Masterchef Italia, è stato colpito all'addome da un proiettile di fucile a piombini sparato da un'auto in corsa.

L'11 giugno a Caserta due giovani maliani titolari di protezione internazionale sono stati avvicinati da un'auto nera con a bordo tre giovani che, al grido di "Salvini, Salvini!", gli hanno sparato due colpi con una pistola ad aria compressa.