Pornhub entra nella lista delle grandi piattaforme Vlop monitorate dall’Ue in base al Digital Service Act (Dsa), la legge sui servizi digitali che prevede obblighi speciali per i siti che macinano grosse quantità di utenti. Nell’elenco figurano anche altri due siti per adulti: Stripchat e XVideos.

Ad annunciarlo è la vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, che parte proprio dai dati del traffico online: nel 2018 Pornhub ha registrato «33,5 miliardi di visite, il quadruplo di quanti siamo su questa Terra», sottolinea Vestager. Per la quale le tre piattaforme hanno «un’enorme responsabilità» nel «combattere i contenuti illegali, ad esempio abusi sessuali su minori/porno e deepfake; proteggere i bambini, ad esempio con la verifica dell’età» dei protagonisti dei video postati. Sono le nuove regole introdotte lo scorso agosto, che prevedono un impegno maggiore da parte delle aziende nella gestione e valutazione del rischio, pena una multa pari al 6 per cento del proprio fatturato globale.

«Continueremo a designare le piattaforme che soddisfano le soglie e a garantire che rispettino gli obblighi previsti dal Dsa. Sono stato molto chiaro sul fatto che creare un ambiente online più sicuro per i nostri figli è una priorità», ha spiegato il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton. Le società che entrano nella lista, tra le quali ora si contano le piattaforme di pornografia online, sono chiamate a contrastare la diffusione di contenuti illegali, a combattere la disinformazione online e a garantire una maggiore tutela ai propri utenti, in particolar modo i minori. Il monitoraggio avverrà attraverso un report che la piattaforma è tenuta ad inviare all’Ue, e che dovrà rendere conto sia dell’analisi svolta dalla società rispetto alle possibili minacce alla sicurezza del traffico online, sia delle politiche adottate in merito.

Per far scattare i controlli il Dsa prevede una soglia di 45 milioni di utenti, ma la Commissione Ue avrebbe facoltà di inserire una piattaforma nell’elenco anche sulla base di numeri “non ufficiali”: come nel caso di Pornuhub, che nell’ultimo semestre ha dichiarato una media mensile di 33 milioni di utenti rispetto al servizio erogato in Ue.