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La polizia francese, i suoi eccessi e i continui episodi di discriminazione razziale, diventano un caso anche all’Onu. Segno che non soltanto i Paesi autoritari le dittature conclamate e le nazioni in stato di guerra, ma anche le democrazie hanno un serio problema con il controllo delle proprie forze di sicurezza e con gli abusi commessi nei confronti dei cittadini.
Il Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione razziale, il Cerd, ha in tal senso approvato ieri una dichiarazione molto allarmante sulla situazione socialee politica oltre le Alpi esprimendo preoccupazione sulle violazioni dei diritti umani e formulando una serie di raccomandazioni alle autorità repubblicane in merito al fenomeno del razzismo e all’uso eccessivo della forza da parte delle forze dell’ordine.
A rendere pubblico l’appello è stato l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani in un comunicato. Partendo dagli ultimi fatti di cronaca, il Cerd esorta la Francia a garantire tempestivamente che le indagini sulle circostanze che hanno portato all’uccisione a Nanterre del 17enne Nahel, siano approfondite e imparziali, con l’obiettivo di perseguire i presunti autori e, in caso di condanna, a sanzionarli in modo commisurato alle gravità del reato. Il Cerd raccomanda inoltre che le autorità affrontino, in via prioritaria, le cause strutturali e sistemiche della discriminazione razziale, anche tra le forze dell’ordine, in particolare nella polizia (meno colpiti dal fenomeno i gendarmi che operano in realtà di provincia).
Allo stesso tempo il Cerd appare preoccupato per le sommosse avvenute in banlieue con bilanci di danni da guerriglia urbana, invitandi i cittadini francesi ad esercitare i propri diritti in modo pacifico e con il dovuto rispetto per i valori sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Il Comitato, che sovrintende all’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sull’eliminazione della discriminazione razziale, ha adottato la dichiarazione nell’ambito delle procedure di allerta precoce e azioni urgenti.
Questa dichiarazione è approvata dal Relatore speciale delle Nazioni Unite sulle forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e relativa intolleranza, dal Forum permanente delle Nazioni Unite sulle persone di origine africana, dal Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite di esperti sulle persone di origine africana e dall’Organizzazione internazionale indipendente delle Nazioni Unite ’ Meccanismo di esperti per promuovere la giustizia razziale e l’uguaglianza nel contesto delle forze dell’ordine.
Già lo scorso dicembre il Cerd aveva ammonito la Francia commentando il caso personale di Assa Traoré, sorella di Adama Traoré, giovane morto nel 2016 dopo il suo arresto da parte delle forze dell’ordine. Assa Traoré è diventata una figura simbolo nella denuncia della violenza della polizia e ha ricevuto migliaia di insulti e minacce in rete, a volte da parte degli stessi poliziotti. L’organismo dell’Onu aveva chiesto al governo di perseguire in particolare gli agenti autori dei messaggi.
Tra le tante critiche rivolte a Parigi dall’organismo delle Nazioni Unite c’è la scarsa qualità dell'accoglienza dei richiedenti asilo e dei minori stranieri non accompagnati, la mancata formazione dei funzionari pubblici nella lotta alla discriminazione, la discriminazione nei confronti dei rom e ' viaggiatori', difficoltà di accesso all'istruzione dei bambini in Guyana e in Nuova Caledonia, profilazione razziale o etnica dei controlli di polizia e una generale impunità di cui godono gli agenti nei casi in cui vengono accusati di abusi e violenze.