Israele «continuerà a combattere Hamas fino alla sua distruzione. Non esiste guerra più giusta di questa». Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri di Israele, Israel Katz, a tre giorni dall'avvio di un'operazione militare "circoscritta" a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, considerata da Tel Aviv l'ultima roccaforte del movimento islamista palestinese che il 7 ottobre 2023 ha lanciato un attacco contro lo Stato ebraico.

Le dichiarazioni del capo della diplomazia israeliana giungono in risposta alle affermazioni del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha promesso di sospendere il trasferimento di armi a Israele, se il governo di Benjamin Netanyahu ordinerà una invasione di terra nella città di Rafah. Le dichiarazioni di Biden non sono state ben accolte dal ministro della Sicurezza nazionale di Israele, Itamar Ben-Gvir, che su X ha scritto: "Hamas ama Biden".

Durante una intervista registrata in Wisconsin con l'emittente "Cnn", Biden ha riconosciuto che «a causa di queste bombe, e in generale delle operazioni militari nei centri abitati, a Gaza sono morti dei civili». Il presidente ha fatto riferimento alla sospensione del trasferimento di migliaia di bombe ad Israele, disposta dall'amministrazione Usa per timore che possano essere utilizzate durante un'operazione su larga scala a Rafah. «Sono stato molto chiaro: se entreranno nella città non invieremo armi, anche se per il momento non lo hanno ancora fatto», ha detto, precisando che le operazioni delle forze di difesa israeliane per il momento hanno avuto luogo al confine con l'Egitto, in prossimità del valico omonimo. Il presidente Usa ha chiarito che gli Stati Uniti continueranno ad inviare sistemi e armi di difesa. «Continueremo a fare in modo che abbiano tutto il necessario per difendersi dagli attacchi che arrivano dalla regione», ha spiegato.