«L'Italia ha l'obbligo di recuperare i prestiti illegali ad Alitalia. E nel caso di amministrazione straordinaria, la quota più gli interessi va inserita nell'elenco dei creditori in modo che possa essere recuperata nel limite dei ricavi ottenuti dalla vendita degli asset della compagnia». Lo ha dichiarato la portavoce della Commissione europea, Arianna Podestà, rispondendo a una domanda sulla decisione dell'esecutivo europeo di dichiarare aiuti illegali i prestiti per 400 milioni di euro ottenuti da Alitalia dallo Stato italiano nel 2019.

La battaglia del Codacons

«La decisione della Commissione Europea di bocciare il prestito-ponte concesso ad Alitalia nel 2019 in quanto illecito aiuto di Stato, è una vittoria per i consumatori italiani e per il Codacons, associazione che sui vari prestiti concessi nel tempo ad Alitalia aveva presentato una serie di esposti da cui sono scaturite le procedure di infrazione aperte dall’Ue».

«Già nel 2021 – ricorda il Codacons - la Commissione Ue accolse il nostro esposto e condannò duramente la decisione dell’ex Ministro Carlo Calenda e del Governo guidato all’epoca da Gentiloni che avevano di fatto “regalato” 900 milioni di euro ad Alitalia. Un prestito per il quale l’ex Ministro Calenda garantì le condizioni, definendole “di mercato”, ma che per fu concesso nonostante risultasse "improbabile che Alitalia fosse in grado di generare una liquidità sufficiente per rimborsarli».

«Ora una nuova decisione della Commissione Europa boccia i prestiti concessi dallo Stato ad Alitalia, soldi che tuttavia difficilmente potranno essere recuperati e tornare nelle disponibilità della collettività» conclude il Codacons.