Edi Rama verso il quarto mandato da premier. Secondo gli exit poll pubblicati dall'Albanian Post, i socialisti hanno ottenuto il 51,8% dei voti alle elezioni parlamentari che si sono svolte oggi, mentre l'opposizione guidata dal Partito democratico dell'ex presidente Sali Berisha si è fermata al 38%. In termini di seggi, il Ps ne conquisterebbe 79 su un totale di 140, contro i 54 dell'opposizione conservatrice.

Secondo gli exit poll, i socialisti di Rama - che hanno incentrato la loro campagna elettorale sulla prospettiva di adesione dell'Albania all'Ue - hanno ottenuto il 3,1% in più dei voti rispetto alle ultime elezioni politiche, mentre l'opposizione ha perso l'8,2%. Le urne hanno chiuso alle 19 e lo spoglio dei voti dovrebbe concludersi entro 48 ore. Gli elettori all'estero hanno partecipato per la prima volta al voto. Più di 2.000 candidati di 11 gruppi politici sono in lizza per 140 seggi parlamentari. Più di 570 osservatori internazionali mirano a garantire un processo elettorale equo e trasparente.

Il braccio di ferro Rama-Berisha

Le elezioni si sono concluse oggi dopo una campagna elettorale turbolenta, dominata dagli sforzi del Paese per entrare nell'Unione Europea:  nei Balcani occidentali il processo di integrazione euro-atlantica ha ricevuto un netto impulso nel contesto della guerra in Ucraina e di una situazione geopolitica globalmente tesa.

La campagna elettorale è stata caratterizzata dall'intensa rivalità tra Rama e il conservatore Sali Berisha, leader del Partito Democratico (Pd), candidatosi alla guida dell'"Alleanza per la Gloriosa Albania" nel tentativo di unire la frammentata opposizione di destra.

Rama ha incentrato la sua campagna elettorale anche sulla promessa della lotta alla corruzione - e Berisha è sotto processo proprio con queste accuse - e, appunto, sull'ingresso dell'Albania nell'Unione Europea. Tanto da avere come slogan 'Albania 2030 nella Ue', lanciato in un evento il mese scorso a Piazza Skanderbeg dall'alto simbolismo: il 12 aprile, nel cuore di Tirana c'erano le 12 stelle della bandiera dell'Unione, per i 12 distretti del Paese.

All'insegna del trumpiano Make Albania great again - e non a caso è stato assunto come consulente Chris LaCivita, una delle menti dell'ultima campagna di Donald Trump - l'opposizione si è unita per la prima volta nell''Alleanza per una magnifica Albania", con alla guida il Partito democratico e il suo storico leader, l'80enne ex premier Berisha, rilasciato dagli arresti domiciliari ai quali si trovava dalla fine del 2023. 

Negli ultimi sei mesi, l'Albania ha aperto 16 dei 35 capitoli negoziali, distaccando gli altri paesi candidati come la Macedonia del Nord. In effetti, assieme al Montenegro, entrambi già membri Nato, potrebbero essere i primi dei sei paesi candidati dei Balcani occidentali a entrare nell'Ue. Rama punta a chiudere tutti i capitoli entro il 2027 per un ingresso effettivo nel 2029, 2030 al più tardi. Il leader albanese ha saputo sfruttare anche le sue buone relazioni coi leader europei, a cominciare dalla vicina Italia.

Non ha perso occasione per lodare la presidente Giorgia Meloni, a cui è legato da un'amicizia personale. Ha fatto discutere la firma del Protocollo Italia-Albania, che ha previsto anche la costruzione sul suolo albanese di due centri di detenzione per i migranti che tentano di raggiungere l'Italia. Una firma che gli è costata diverse critiche da parte dei suoi "compagni" del Partito socialista europeo.