Solidarietà e pieno sostegno del Cnf all’avvocato Antonio Di Silvestro aggredito il 24 ottobre sotto casa da un uomo armato di pistola, controparte soccombente in una causa civile». È questo il messaggio di vicinanza inviato da Andrea Mascherin, presidente del Consiglio nazionale forense, al legale del foro di Tivoli, vittima, nei giorni scorsi, di un attentato.

Per il presidente Mascherin, «il moltiplicarsi di questi episodi di aggressione contro gli avvocati nell’esercizio delle loro funzioni è allarmante». Per tale motivo, «il Cnf, come anche richiesto dall’Unione degli ordini forensi del Lazio, intende sottoporre al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede l’idea di formulare una proposta di legge che preveda una specifica aggravante per chi commette reati di lesione fisica e morale contro l'avvocato a causa e in occasione dell'esercizio della sua funzione difensiva».

Il legale eretino era la controparte nella causa recentemente persa da un 70enne, che ha dunque deciso di vendicarsi sparando tre colpi di pistola contro Di Silvestro, avvocato di 66 anni molto conosciuto a Monterotondo, dove esercita da decenni, che è riuscito miracolosamente a evitarli e scappare. «Mi ha rovinato la vita», si è giustificato l’uomo. T

utto è accaduto attorno alle 15.10 del 24 ottobre: il settantenne ha atteso l’uscita di Di Silvestro dallo studio, esplodendo un primo colpo di pistola che si è infranto sul vetro del portone del palazzo, per poi sparare altre due volte verso l’avvocato che cercava di scappare. Il terzo colpo ha colpito, danneggiandola, la vetrata dell’ufficio postale nelle vicinanze. L’uomo si è poi allontanato, nascondendo la pistola sotto una siepe in una via limitrofa, per poi recarsi alla fermata dell’autobus, dove è stato fermato dai Carabinieri di Monterotondo, allertati da un passante.