È una di quelle storie che può valere il Premio Nobel per la pace. Uno dei conflitti che durava da più tempo nel mondo è stato dichiarato ufficialmente chiuso. Dopo 52 anni di intensa guerriglia, il governo della Colombia e i ribelli delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) hanno posto fine alla guerra civile.Le trattative andavano avanti da quasi quattro anni, ma ancora pochi mesi sembravano ben lontane dal trovare una conclusione. Ora invece è arrivata la svolta. I delegati delle due parti hanno trascorso molto tempo a L'Avana, a Cuba, che si è offerta di ospitare le trattative di pace che sono state condotte anche con la mediazione di altri Paesi. Nella scorsa notte si è infine arrivati alla stesura finale dell'Accordo generale per la conclusione del conflitto e la costruzione di una pace stabile e duratura in Colombia. Il testo prevede che i guerriglieri abbandonino in modo definitivo le armi e si smobilitino nel giro di sei mesi, sotto la supervisione di una commissione internazionale guidata dalle Nazioni Unite.Non saranno perseguiti ma al contrario dovranno essere reintegrati nella vita civile. In questo modo, le Farc cesseranno di esistere come organizzazione armata illegale e si trasformeranno in un movimento politico. Per sei mesi le Farc saranno rappresentate da portavoce al Congresso, i quali avranno diritto di parola ma non di voto sino al 2018, quando potranno presentarsi alle elezioni con rappresentanza minima garantita per due legislature. Inoltre, il testo prevede una riforma agraria, misure su vittime del conflitto, giustizia, lotta al narcotraffico, eliminazione delle mine, ricerca degli scomparsi. L'intesa dovrà essere ratificata da un referendum che si terrà il 2 ottobre e che ovviamente è sponsorizzato dal presidente Juan Manuel Santos, rieletto nel 2014 proprio con la promessa dell'accordo di pace. Le premesse sono positive: nei recenti sondaggi, il 67,6% dei colombiani si è detto a favore, e all'annuncio dell'accordo a Bogotà, migliaia di persone sono scese in strada a festeggiare.La guerra civile ha causato oltre 220 mila morti e un totale di otto milioni di vittime comprendendo feriti, scomparsi, sfollati, sequestrati e mutilati, oltre alle perdite economiche e ambientali impossibili da quantificare. I colloqui erano iniziati nel novembre 2012 e hanno incontrato turbolenze, con crisi, recriminazioni, interruzioni e minacce di rottura. Ma hanno anche avuto momenti di slancio, fatti di dimostrazioni di impegno e fiducia, come le dichiarazioni di cessate il fuoco della guerriglia o la sospensione dei bombardamenti degli accampamenti da parte del governo. Il presidente Santos non ha mancato di ricordare e ringraziare i suoi predecessori che più degli altri si erano impegnati nella ricerca della pacificazione nazionale, Belisario Betancur (1982-1986) e Alvaro Uribe (2002-1010). Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si è congratulato al telefono con Santos. L'alta rappresentante per la Politica estera dell'Unione europea, Federica Mogherini, ha parlato di "un'opportunità storica e unica per la pace in Colombia, che arriva dopo un lungo negoziato che ha richiesto grande volontà politica e perseveranza", "sebbene restino molte sfide" legate alla realizzazione delle intese. Anche il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha elogiato l'accordo.In questo mezzo secolo di guerriglia la storia e il senso stesso del conflitto si sono spesso modificati. Le Farc furono fondate nel 1964 come braccio armato del partito comunista, nell'ambito delle forti tensioni fra i grandi proprietari terrieri e i contadini. Inoltre a livello globale si era nell'ambito della Guerra Fredda, e il Sud America a sua volta non brillava certo per la democraticità delle sue istituzioni. Seguendo l'ispirazione della rivoluzione castrista a Cuba alcuni gruppi di campesinos avevano formato comuni agricole e anche gruppi armati di autodifesa. L'esercito intervenne duramente a reprimere queste realtà, in particolare la cosiddetta Repubblica di Marquetalia. I sopravvissuti di quella comune il 30 maggio 1964 fondarono le Farc, sotto il comando di Pedro Antonio Marin, meglio noto come Tirofijo. Movimento di guerriglia rurale per i diritti dei campesinos, le Farc sono arrivate a contare fino a 20mila combattenti attorno al 2002 quando controllavano ampie porzioni di territorio colombiano. Le Farc sono note anche per aver praticato in modo diffuso il sequestro di persona, mantnendo ostaggi nella giungla colombiana anche per molti anni.Presto lo spirito contadino venne integrato e superato da quello rivoluzionario marxista, in virtù del clima di quegli anni e anche dei rapporti di alleanza internazionale che il movimento si trovava a imbastire. Sparite le ideologie, alle Farc rimase un po' dello spirito originario ma anche un semplice spirito di sopravvivenza e di perpetuazione dei propri interessi e dei propri affari, che secondo chi li accusa comprendevano anche il narcotraffico. Proprio il depotenziamento ideologico ha potuto condurre alla smobilitazione delle due fazioni contrapposte aprendo la strada al processo di pace.