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È scomparso a 94 anni Emilio Fede. La conferma della morte ai cronisti è arrivata dalla figlia Sveva. Negli ultimi giorni le sue condizioni erano peggiorate: il giornalista era ricoverato da tempo presso la Residenza San Felice di Segrate, vicino Milano.
La carriera di Fede ha segnato in modo rilevante il panorama televisivo italiano. Inviato di guerra per la Rai negli anni 60, ha presto assunto ruoli di maggiore responsabilità, arrivando alla direzione del Tg1.
Negli anni Ottanta, parallelamente all’impegno nel giornalismo, sperimentò anche il ruolo di conduttore televisivo di intrattenimento, conducendo la trasmissione “Test”, un programma di quiz e approfondimento che mise in luce la sua capacità di dialogare con il pubblico e di mantenere la tensione narrativa anche al di fuori del giornalismo.
Tuttavia, la popolarità esplose negli anni Novanta, quando Silvio Berlusconi lo volle a capo del Tg4 di Fininvest, incarico che lo avrebbe reso uno dei volti più riconoscibili del piccolo schermo. Dal 1992 al 2012, il Tg4 diretto da Fede si impose come il telegiornale più apertamente schierato in favore di Berlusconi, un giornalismo dichiaratamente partigiano e senza mezze misure. I suoi editoriali, le pause teatrali e i commenti sopra le righe contribuirono a creare un personaggio televisivo unico, amato e odiato allo stesso tempo. «Sono il direttore più criticato, ma anche il più seguito», ricordava con orgoglio.
La sua carriera subì un’interruzione brusca nel 2012, quando lasciò Mediaset in seguito all’inchiesta Ruby. «Sono caduto, ma non ho mai smesso di essere Emilio Fede», commentò allora, confermando il suo carattere.
Accanto alla vita professionale, Fede ha vissuto una lunga storia d’amore con Diana De Feo, giornalista e parlamentare di Forza Italia, sua moglie dal 1963 fino alla morte di lei nel 2021. La perdita di Diana rappresentò un dolore profondo per Fede, che definì la scomparsa della moglie «il colpo più duro della mia vita». Nonostante spesso vivessero separati, lui a Milano e lei tra Roma e Napoli, mantennero un rapporto quotidiano e intenso: «Ci sentiamo dieci volte al giorno», raccontarono in una intervista.
Emilio Fede lascia il ricordo di una figura televisiva che ha diviso pubblico e critica, incarnando uno stile di giornalismo esagerato e dichiaratamente schierato, e una personalità in grado di attraversare diversi generi televisivi. La sua presenza sul piccolo schermo, resta un capitolo importante della storia dell’evoluzione del giornalismo televisivo italiano.baz