Il presidente palestinese Abu Mazen, al termine del suo incontro a Ramallah con il segretario di Stato americano Antony Blinken, ha affermato che la Striscia di Gaza è «una parte inseparabile dello Stato palestinese» e che l'Autorità palestinese è pronta ad assumersi la piena responsabilità nel quadro della una soluzione politica globale per l’intera area della Cisgiordania, della Striscia di Gaza e di Gerusalemme Est, secondo quanto riporta Haaretz.

Il presidente palestinese ha aggiunto che «l’occupazione israeliana ha la piena responsabilità di tutto ciò che accade, e le soluzioni militari non porteranno alla sicurezza di Israele».

Abu Mazen ha anche chiesto la fine immediata della guerra a Gaza e l'accelerazione del processo di distribuzione degli aiuti umanitari nell'enclave.

«Non ci sono parole per descrivere la guerra di annientamento e distruzione alla quale il popolo palestinese di Gaza è sottoposto dalla macchina da guerra israeliana, senza alcun riguardo per il diritto internazionale», ha detto Abu Mazen.

Abu Mazen ha affermato che la situazione in Cisgiordania e a Gerusalemme non è meno grave, perché «le forze di occupazione uccidono e attaccano ogni giorno, insieme alla violenza dei coloni». Abu Mazen ha anche invitato Blinken ad «agire per fermare i crimini».

La guerra di Israele contro Hamas è al suo trentesimo giorno, quattro settimane dopo il brutale attacco di Hamas al sud di Israele che ha causato il massacro di almeno 1.300 persone e il ferimento di oltre 3.300. 242 soldati e civili (molti dei quali cittadini stranieri) sono attualmente prigionieri a Gaza. Nella Striscia, il ministero della Sanità controllato da Hamas riferisce di oltre 9.488 morti a causa dei pesanti bombardamenti dell'aeronautica israeliana. Le scorte di cibo, acqua, medicine e carburante a Gaza stanno diminuendo in quella che l'Unrwa (The United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East) ha definito una tragedia umana «insopportabile».