Da Lampedusa a Riace il passo è breve. Due modelli di accoglienza diversi, ma simili nella sostanza. Salvare vite umane. E’ questo l’obiettivo del sindaco Totò Martello che in un’intervista a “La Stampa” di Torino, si dice amareggiato del fatto che in mare si continua a morire. «Un giorno ci sono 13 donne morte, quello dopo due uomini, poi altri sette. Dal 2013 ad oggi, nulla è cambiato e questo mare continua ad essere un mare di morte. Si deve dare a queste persone un modo sicuro per arrivare e smetterla con la distinzione europea tra migranti economici e rifugiati: è discriminazione». Al primo cittadino del comune siciliano, viene chiesto anche un commento sulla condanna di Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace. «Non conosco gli atti processuali e farei un errore a intervenire per partito preso. Certo, 13 anni sembrano una condanna eccessiva, ma prima di esprimere un giudizio sul procedimento dovrei leggere gli atti» e chiarisce di non conoscere sufficientemente il modello Riace al punto da esprimere un giudizio completo. «Gli eventuali illeciti, poi, non potrebbero mai essere un modello, ma l'amministrazione pubblica è una questione complessa. Non posso dire altro. Sono abituato a parlare di quello che so e ad evitare la demagogia, a differenza di Matteo Salvini».