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John Kennedy, professore di Scienze Politiche alla Kansas University assieme a Shi Yaojiang della Shaanxi University, ha pubblicato uno studio che scoperchia l'ennesimo paradosso sociale causato dalla politica del figlio unico in Cina. Stavolta però, si tratta si un paradosso che potrebbe andare a beneficio della popolazione. In Cina oltre 60 milioni di persone sono invisibili da trent'anni. Per lo Stato, per il sistema, semplicemente non esistono.Nel 1979 la Repubblica Socialista Cinese adottò la politica del figlio unico per combattere la sovrappopolazione. Ma creò un paradosso solo minimamente arginato, un anno fa, dalla politica di due figli per coppia. Decine di milioni di figli sono nati ma non sarebbero dovuti nascere. Non hanno l'hukou, il certificato di residenza, e questo significa che tutti i nati tra il 1979 e i primi anni del 2000, non sono potuti andare a scuola, non hanno ricevuto assistenza sanitaria, non potevano trovare un lavoro legalmente, comprare una casa, aprire un conto in banca, viaggiare, sposarsi.Per i genitori che trasgredivano la legge e avevano più di un figlio inoltre, le pene erano la perdita del lavoro oltre alla multa di circa 5mila yuan. E dato che tra gli anni 80 e 90 lo stipendio dei ceti medio bassi era non più di 600 yuan annuali (circa 80 euro), le conseguenze furono disastrose dal punto di vista umano. Aborti forzati, infanticidi, bambini abbandonati nel terrore di perdere tutto, alcuni venduti, ma la stragrande maggioranza venivano nascosti. E hanno vissuto la giovinezza nella paura che qualcuno, la polizia o il vicino di casa, scoprisse che in realtà loro non esistevano affatto. Secondo una stima fatta da un avvocato del Zhejiang, la regione sotto Shangai, gli incassi delle amministrazioni, per le multe di chi aveva avuto più di un figlio, ammontavano a 17miliardi di yuan nel 2012.John Kennedy e Shi Yao hanno iniziato la loro ricerca nella Cina rurale nel 1996, e hanno scoperto due cose. Primo: che nella campagna la politica del figlio unico era molto meno rigida della Cina urbana. Per la scarsezza dei controlli e perchè gli ufficiali che dovevano far rispettare la legge erano parte della comunità, e quindi disposti a chiudere un occhio. Secondo: che di quei milioni di invisibili nati fuori dalla politica del figlio unico, la stragrande maggioranza erano femmine. «Se avveniva che la prima figlia veniva registrata, la seconda, se nuovamente femmina, non veniva registrata affatto e si aspettava un terzo figlio. Quando il terzo figlio nasceva, se maschio veniva registrato lui invece che la sorella maggiore», dice Kennedy. Le famiglie della Cina rurale cercavano un figlio maschio che potesse aiutare con il lavoro. Cosí se la prima era una figlia, non la registravano e aspettavano il secondo figlio. Se il secondo era maschio lo registravano al posto della primogenita, in caso contrario ripetevano lo stratagemma, con il beneplacito degli amministratori.Nel 2013 un allarme sociale sembrava essere scattato: nella nazione più popolosa del mondo vi era una sovrabbondanza di uomini. Si prevedeva che nel 2020 circa 20 milioni di maschi non avrebbero potuto avere una donna nè sposarsi. Ma lo studio di Kennedy e Yao dimostra invece che la maggior parte di quei figli invisibili nati dopo il 79 sono donne. Si pensa che possano essere all'incirca 25 milioni in più di quelle previste. Saranno le donne ora, a rimanere senza un partner?