Nordio inadeguato, Nordio sgradito a Meloni, Nordio inconcludente: è una cantilena che s’ingrossa fino a farsi boato. Da giorni. Però facciamo caso alle testate da cui parte il fuoco di fila: La Stampa (apripista) e Repubblica (oggi sull’on line). Due giornali, peraltro dalla comune proprietà, ostili alla maggioranza. Vuoi vedere che la ventilata caduta in disgrazia del ministro sarebbe un affare soprattutto per gli “avversari” del governo? E a parte le analisi deduttive, guardiamo ai fatti.

Su un terreno, come quello delle garanzie, in cui solo Cartabia, negli ultimi vent’anni, aveva portato a casa qualcosa, il signor Nordio vanta norme di civiltà sulle intercettazioni (il sottovalutato decreto 105), un provvedimento che è comunque una rottura con l’inno al processo mediatico qual è la legge Costa, un primo via libera al controllo giurisdizionale sugli smartphone sequestrati dai pm, il sì in prima lettura sulla nuova prescrizione e sull’ampio ddl penale che, tra l’altro, sopprime l’abuso d’ufficio. Dite che è zero? Mah. Dite che però Nordio si è fatto passare sotto il naso decreti assurdi come su Cutro e Caivano? Ok, la replica è: siete sicuri che, con un guardasigilli diverso, il centrodestra quei decreti non li avrebbe varati lo stesso?
Nordio non sarà tipo da fare la voce grossa in Consiglio dei ministri, né con Mantovano né con altri. Ma è un po’, passateci la blasfemia, come la presidenza della Repubblica con l’unità nazionale: finché sta lì, rappresenta la stella polare del garantismo. Che può essere offuscata dalle inevitabili (per la destra ma non solo per lei) sbandate securitarie ma non può essere smarrita del tutto, con un guardasigilli dalla storia e dalla cultura di quello attuale.
Salviamo il soldato Nordio. Salviamolo dalla contraerea interessata di chi sotto sotto conosce perfettamente questa funzione di argine che l’ex pm veneto esercita. Salviamolo anche da quel filo di volgarità misogina che si scorge qua e là sui giornali, con le ossessive allusioni alla “zarina” Giusi Bartolozzi: fosse stato un uomo, a esercitare con quel piglio le funzioni di vicecapo di Gabinetto, col cavolo che lo si sarebbe impallinato così. Salviamo Nordio, non smettiamo di richiamarlo ai principi del diritto penale liberale ma non cadiamo nella trappola di chi scommette su un futuro ministro della Giustizia certamente (per noi garantisti) peggiore.