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IMAGOECONOMICA
Erano assistenti sociali, non ladri di bambini. Non c’erano angeli, non c’erano demoni, come ha spiegato l’avvocato Oliviero Mazza, c’era invece un servizio sociale che cercava di salvare quei bambini da situazioni familiari terribili. E invece li hanno messi alla gogna. E la “colpa” più grave di questa inchiesta è quella di aver trasformato il bene in sospetto, l’aiuto in abuso, la cura in cospirazione.
Per anni, operatori e psicologi sono stati insultati, inquisiti da politici senza scrupoli e in cerca di like, e da cronisti che non hanno mai visto un’aula di tribunale. Ma ora si scopre che non c’era alcun sistema Bibbiano.
Chi ha istruito questa inchiesta non poteva non sapere che avrebbe rischiato di travolgere un intero sistema di servizi sociali e avrebbe messo sul banco degli imputati chi faceva di tutto per salvare i bambini da un destino segnato. Ma ora non resta che la cenere. Di quella inchiesta, certo, ma soprattutto del sistema di protezione dei minori: disintegrato, intimidito, vilipeso. Adesso chi si azzarda più ad allontanare un minore da una casa violenta, con la paura di finire in prima pagina? Meglio pensarci bene...
Qualcuno dovrebbe rendere conto di tutto questo. Ma statene certi, non accadrà. Come non è accaduto con Tortora, i cui accusatori hanno fatto carriera. E come non è accaduto con le centinaia di vittime di malagiustizia. Le assoluzioni arrivano in silenzio, le infamie gridate restano per sempre.