“Génial!”. La stampa francese e i macroniani d’Italia hanno ben pochi dubbi: l’azzardo di Macron, che dopo la sconfitta europea ha deciso di sciogliere il parlamento e convocare nuove elezioni, è stato “génial”. Insomma, chapeau: con la sua mossa studiata a tavolino, Macron ha sì schiantato le ambizioni lepeniste (forse per sempre) ma ha reso la Francia ingovernabile. Una situazione mai vista prima - almeno da quelle parti -, una paralisi politica modello italiano che rischia di trasformarsi in vera e propria crisi istituzionale.

A questo punto dobbiamo capire se Macron abbia o non abbia altre idee “geniali” in mente. La più probabile è quella di lavorare per disaggregare il fronte popolare di Mélenchon e pescare i voti necessari a tirare su un governicchio. Ma non sarà facile. E poi c’è la tentazione gollista. Come nel più classico dei finali francesi, Macron - che ha parecchia voglia di lasciare un’impronta imperitura - potrebbe infatti avviare una costituente e traghettare la Francia verso la sesta Repubblica. Ipotesi remota ma, visto il personaggio, non del tutto peregrina. Staremo a vedere.

Una cosa però è certa: la mossa “génial” di Macron non ha salvato il “campo largo” transalpino. Le Pen ha perso, è vero, ma né Macron né Mélenchon hanno vinto e la prova sta proprio in questo stallo parlamentare. Insomma, chi oggi nel centrosinistra italiano invoca il modello francese ignora forse che quel modello porta dritto dritto all’ingovernabilità e alla non vittoria. Avanti il prossimo, s’il te plaît...