Riecco Berlusconi. Non è passato neanche un anno dalla scomparsa del Cav, eppure l’opposizione, il Pd in particolare, non ha resistito e ha riesumato la sua “spoglia immemore” per attaccare Giorgia Meloni. La colpa della premier sarebbe quella di aver osato criticare un servizio della trasmissione Report (“proprio come faceva il Cavaliere”, ha protestato Schlein) che, per l’ennesima volta, si è occupata di suo padre Franco Meloni, un modesto corriere della droga morto (anche lui) da anni eppure parecchio “attenzionato” dai segugi di Sigfrido Ranucci.

Il motivo di tanto interesse è chiaro: creare un “legame criminale” tra padre e figlia, una suggestione che ha un unico obiettivo: gettare un’ombra su Giorgia e su chi gli sta accanto. Un intento confermato dalla strana amnesia dei cronisti di Report i quali si sono dimenticati di dire che la premier non ha più visto suo padre da quando aveva 11 anni!

Ora è chiaro che nessuno deve pensare di chiudere Report, ci mancherebbe. Ma, d’altra parte, la critica a una trasmissione tivvù non è lesa maestà ma un esercizio democratico utile a tutti. Giornalisti compresi.