Ascolti Lorenzo Biagiarelli, il compagno di Selvaggia, lo chef social che avrebbe “smascherato” la recensione della ristoratrice poi morta suicida, e capisci solo una cosa: che la gogna mediatica è una macchina impazzita. Adesso l’influencer e cuoco spiega, in un lungo videomessaggio, di non sentirsi obbligato a chiedere scusa, puntualizza di non aver mai parlato in modo diretto del gesto tragico di Giovanna Pedretti, tiene il punto anche se assicura di “provare dolore come essere umano” per quella fine terribile.

Lorenzo è ora pure lui una vittima, e non ci sono dubbi che lo sia: “Non ci sono le condizioni”, spiega, perché riprenda la collaborazione col programma Rai di cui era presenza fissa. Dice di essere stato travolto, lui, da un’ondata d’odio e fango mediatico, culminata con le prime pagine di alcuni quotidiani – Libero, il Giornale, il Riformista – che lo hanno accostato al suicidio della ristoratrice.
La nostra vita è sui social. Si campa su Instagram più che al bar o nei salotti degli amici o al cinema o a passeggio per le vie del centro (dove il “centro” ancora esiste). Biagiarelli non è un marziano, né il sacerdote di un’eresia settaria: è solo immerso in una realtà, la “second life” del web appunto, che riguarda grossomodo la metà della popolazione di qualsiasi Paese progredito. Viene casomai da chiedersi fino a che punto questa vita parallela abbia senso. Se le sue regole, spesso spietate e a volte ributtanti – con una ristoratrice poco pratica del digitale come con un seguitissimo influencer –, vadano per forza prese come un dogma. O se non siamo nella stessa sindrome dissociativa che riempie le pagine di giornali e riviste neuropsichiatriche.

Forse gli adulti del “debunking” e dell’autopromozione digitale non stanno messi meglio dei nostri figli teenager smanettoni compulsivi. Dal web non si può più prescindere, è chiaro. Ma davvero non vale la pena di metterne in discussione le leggi, quando a rimanerci sotto è non solo una gentile e inconsapevole signora di Lodi, ma persino uno che maneggia le piattaforme con la destrezza del professionista?