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Associated Press/LaPresse
Quando si è scoperto che sui proiettili usati per uccidere Charlie Kirk era stata incisa la frase “bella ciao” le destre di tutto il mondo hanno provato un brivido e si sono avventate sulla notizia come belve sull’osso. «Sono stati gli antifascisti», e hanno denunciato la campagna d’odio della sinistra e delle “milizie woke”, individuate come mandante ideologico del vile omicidio. Anche la premier Giorgia Meloni, per tirare un po’ d’acqua al mulino, ha cavalcato l’onda con l’immancabile «non ci lasceremo intimidire!» rivolto agli antagonisti de noantri.
Il giorno successivo, però, è venuto fuori che la famiglia di Tyler Robinson fosse di chiara osservanza repubblicana, anzi «100% MAGA», e lui stesso legato ai Groyper un movimento isolazionista di alt right nato nelle sottoculture giovanili del web. Probabilmente lo slogan “bella ciao” l’avrà mutuato dalla visione della serie Netflix La Casa di carta e non dalla lettura di Antonio Gramsci o dello storico Ruggero Giacomini. Fermi tutti.
A quel punto quello stesso brivido compiaciuto si è spostato a sinistra, la narrazione si è capovolta con brutalità: Kirk lo hanno assassinato gli estremisti della sua parrocchia, è stato un regolamento di conti a destra, l’attentato “se lo sono fatto da soli”. Sospiro di sollievo e di nuovo elmetto in testa.
Quando la classe politica smetterà di interpretare il mondo con gli attrezzi arrugginiti del Novecento (destra, sinistra, fascismo, antifascismo) non sarà mai troppo tardi, ma non è questo il punto, qui non si tratta solo di ottusità ma di cinismo.
Nella ballata macabra e bipartisan che va in scena sul cadavere ancora caldo di un ragazzo di 31 anni in cui tutti provano a trarre vantaggio brilla lo scempio dei nostri tempi, tutto lo sciacallaggio e la melma in cui si muove lo scontro tra le fazioni politiche. Non valgono i fatti ma i posizionamenti, non valgono i principi ma l’utilità e il tornaconto settario.
Se la violenza colpisce il mio avversario farò in modo di minimizzarla e, se posso, di sfruttarla per la mia causa; come ha ricordato Bernie Sanders nel suo bellissimo intervento, questa morale selettiva vale per Charlie Kirk, come per il marito di Nancy Pelosi aggredito da un complottista trumpiano, o per l’amministratore delegato di UnitedHealth Brian Thompson assassinato dal sedicente anticapitalista Luigi Mangione, un malato di mente promosso da molti a vendicatore del popolo.
Questa perpetua guerra tra bande ha ormai colonizzato ogni spazio del discorso e del confronto pubblico ed è l’esatto contrario della democrazia.