Il presidente dell Autorita nazionale palestinese e leader di Fatah, Abu Abbas, ha preso la parola solo due giorni fa per condannare il massacro di Hamas. Un silenzio durato una settimana, il segno evidente di una difficoltà non solo comunicativa ma politica. Sebbene Fatah costituisca ancora la seconda forza politico- militare palestinese nella quale tanti giovani, cresciuti in particolare nei campi profughi, si riconoscono, al momento l’immobilismo sembra essere il suo tratto dominante.

Al Fatah nasce nel 1957 per costituirsi ufficialmente nel 1961 in Kuwait, Yasser Arafat, Khalil Wazir e Salah Khalaf ne furono i fondatori spinti dalla constatazione che il popolo palestrinese disperso dall'esodo del 1948 aveva un'identità da riconquistare e soprattutto difendere Faruq al Qaddumi uno dei leader di allora ha descritto bene la genesi dell organizzazione: «Eravamo tutti sui trent'anni. Ingegneri, economisti, architetti, ma poi anche un filosofo. La necessità di avviare la lotta con un movimento di massa noi l'avevamo compresa fin dal 1956, l'autunno in cui gli israeliani ci presero Gaza».

Fin dall’inizio dunque il movimento si caratterizza per un estrazione sociale borghese e un’ideologia nazionalista anche se ben presto Fatah abbraccia un'impostazione laica e di sinistra. La sua si dimostrò nel 1965 attraverso la prima guerriglia contro Israele. Ma fu dopo il conflitto del 1967 che Fatah assunse un ruolo egemonico in seno all'OLP. Una influenza che si concretizzò con l'ascesa di Arafat ai vertici.

Paradossalmente la sconfitta ad opera di Israele nella guerra dei Sei giorni consenti a Fatah di occupare uno spazio fondamentale, la sua visione nazionalista unita alla paura di una deriva troppo di sinistra da parte delle nazioni arabe fece affluire nelle casse del movimento palestinese ingenti somme di denaro e un riconoscimento internazionale.

Il 31 marzo del 1968 un avvenimento costituì un ulteriore svolta, gli israeliani lanciarono un attacco con ingenti forze, nonostante ciò la resistenza nei pressi del villaggio giordano di Karameh fu accanita e vincente. I militari israeliani non riuscirono a sfondare e i Fedayn dimostrarono che la lotta contro un nemico preponderante era possibile. Fu la costruzione di un immaginario collettivo che ingrossò le file di Fatah (che arrivò a contare 13 mila guerriglieri). L'azione armata non si limitò alla sola resistenza, vennero compiuti anche atti di sabotaggio che coinvolsero i civili. Fatah lo giustifico con l'esigenza di intaccare la tranquillità quotidiana degli israeliani e provocare una reazione.

Con il cosiddetto settembre nero nel 1970 la dirigenza di Fatah fu costretta a riparare il Libano, l'inizio di continui spostamenti culminati con l'invasione israeliana del 1982. Fu in questo periodo che cominciò l'espansione dei coloni in Cisgiordania con uno stillicidio giornaliero di scontri. Una situazione culminata nel 1987 con la prima Intifada nella quale i militanti di Fatah furono parte attiva. Ma fu anche l'anno della nascita di Hamas.

Solo con gli Accordi di Oslo negli anni Novanta, i vertici di Fatah tornarono nei territori palestinesi di Gaza e Cisgiordania. L'autogoverno doveva essere gestito dalla neonata l’Autorità nazionale palestinese entro 5 anni. Nel 1995, Arafat, insieme ai due presidenti israeliani, Shimon Peres e Yitzhak Rabin, venne insignito del nobel per la Pace. Ma le speranze di una convivenza con Israele naufragarono ben presto, Hamas guadagnò rapidamente consensi per la sua radicalità mentre Fatah venne sempre piu spesso accusata di corruzione.

La provocazione di Sharon che il 28 settembre del 2000 fece il suo ingresso alla spianata delle Moschee di Gerusalemme, scatenò la seconda Intifada, la forza militare di Fatah, Tanzim, scese nelle strade così come le Brigate dei Martiri di Alaqsa di Marwan Barghouti, questi ultimi non vennero riconosciuti ufficialmente a seguito di alcune operazioni e attacchi suicidi anche in territorio israeliano.

Fu la perdita definitiva di potere da parte di Arafat che portò il movimento a riconoscere Israele ma anche ad avere un emorragia di militanti avvicinatisi ad Hamas. Nel 2oo4 Arafat muore, gli succede Mahmoud Abbas ( Abu Mazen), nonostante un inizio incoraggiante le lotte intestine si intensificarono anche se Abbas ottenne la vittoria alle elezioni presidenziali del 2005.

Fu un successo di Pirro, infatti l'anno seguente Hamas vinse le elezioni legislative, la maggior parte dei voti arrivava dalla Striscia di Gaza, mentre quelli a Fatah erano più concentrati in Cisgiordania. Fu formato un governo a guida islamista che provoco la reazione di Stati Uniti, e Unione europea. Vennero sospesi gli aiuti ai territori palestinesi, la richiesta di riconoscere Israele venne respinta da Hamas. Abbas tentò di convocare nuove elezioni, il conflitto fu inevitabile. Nel 2007 violenti scontri armati scoppiarono a Gaza. Vinse Hamas che rimase padrona della Striscia.