In questi giorni ho passato alcuni minuti a leggere commenti più o meno tutti uguali: Elon Musk si è presentato ad Atreju con il figlio nato da maternità surrogata quando quelli di Atreju considerano la maternità surrogata un reato universale! Criminale che non sei altro, Musk, e quelli che ti hanno invitato sono incoerenti (e quindi?).

Alcune declinazioni sono più adorabili di altre: ipocriti e codardi, nessuno ha avuto il coraggio di dirglielo a Musk! Ma certo, perché lui è etero, miliardario e di destra. (O forse perché quel figlio non è nato in questo modo?).

Elon Musk è stato uno degli ospiti di Atreju, dal 14 al 17 dicembre a Castel Sant’Angelo, e si è presentato con un bambino in braccio. Questo è bastato a scatenare l’indignazione e lo scandalo. Non quello che ha detto, ma la contraddizione tra comportamento e programma politico.

In generale, cosa possiamo dire di una conclusione che arriva da una premessa sbagliata? Niente di buono. Perché magari potrà essere anche giusta, ma per caso, per una coincidenza astrale, per un imprevedibile esito. Se pretendo di prevedere il tempo di dopodomani leggendo i fondi del caffè magari ci azzecco, ma la procedura non è molto rassicurante e non è giusta perché più che una previsione è una scommessa irrazionale.

Eppure sembra non interessare a chi continua a invocare lo scollamento tra programma politico e vita privata come inconfutabile critica. E poi si fa pure le canne e traffica con auto elettriche e poco patriottiche! Sembra di vivere in una eterna ricreazione delle scuole medie.

In questo caso, poi, ci sono anche ulteriori dettagli divertenti e ormai molto comuni. Controllare giammai, è importante stare dalla parte giusta e in questo caso i buoni se la prendono con chi sale su quel palco. Non possiamo mica stancarci a cercare, ascoltare e incrociare le informazioni. Il primo che urla “disgraziato, quel figlio è nato da surrogata!” avvia quel telefono senza fili inarrestabile. Le correzioni nemmeno servono a niente – lo sappiamo. Chi temerariamente chiede se siamo proprio sicuri che quella creatura sia figlio di un reato universale, viene ignorato o dimenticato subito. Perché i buoni non hanno mica bisogno di dimostrare niente ma solo di urlare anatemi moralistici e inutili. E poi se non era proprio quello, comunque Musk la surrogata l’ha usata per riprodursi e quindi va bene lo stesso.

Ma la cosa più grave forse è un’altra: il richiamo alla coerenza come formidabile argomento. Possiamo fare altri esempi. Se dico che l’aborto è un omicidio e però ho abortito; se difendo un unico modello di famiglia e poi non sono sposata (quante volte lo abbiamo sentito a proposito di Giorgia Meloni?); se dico che l’omosessualità è un abominio e poi uso Grindr. Non è il mio comportamento a rendere giusta o sbagliata la premessa, che sarebbe giusta o sbagliata anche se io fossi coerente.

Forse è uno dei danni della convinzione che il personale è politico. Forse è solo l’effetto di una sconfinata pigrizia. Una idea è buona o cattiva indipendentemente da chi la propone e indipendentemente dalla sua coerenza. Ma ormai siamo affogati in questo delirio di identitarismo e quindi se sono una persona poco raccomandabile (per ragioni a volte difficili da analizzare) tutto quello che dirò sarà sbagliato. E se poi mi comporto diversamente da quello che dico, ecco allora la condanna è certa.

Il reato universale è una sciocchezza perché è inapplicabile, perché non sono chiare le implicazioni (genitori in galera e nato adottabile?), perché non fa quello che una legge dovrebbe fare: valutare i danni, garantire la libera scelta e ridurre gli abusi. Non se dico che deve essere un reato e poi ricorro alla maternità surrogata o se invito qualcuno che ha fatto figli così. Insomma, urlare vergogna, ipocrita, menzognero non è un argomento ma uno sfogo adolescenziale che dice più dell’urlatore che di quello cui urliamo e che non serve a niente.

Non ho fatto in tempo a ricontrollare tutti gli invasati contro Musk, ma molti non hanno detto scusate, in effetti siamo stati frettolosi. Scusate, ci siamo sbagliati e quindi forse tutto il nostro ragionamento è sbagliato. Perché se pensi che il tuo ragionamento sia giusto indipendentemente dalla realtà niente potrà farti cambiare idea.

Qualcuno ha cercato di rimediare sottolineando che non ce l’aveva mica con Musk ma con l’ipocrisia di chi l’ha invitato. Ma se avessero invitato solo persone che si sono riprodotte senza l’orrida maternità surrogata allora il reato universale sarebbe forse giusto?