Due figure femminili si ergono come Grandi Donne, in questa vicenda triste, a cavallo tra la politica, l’informazione e il pettegolezzo pruriginoso messa in scena da “Striscia la notizia”. Una è una giornalista, l’altra la presidente del consiglio.

La prima, al collega che le chiede qualcosa in cambio di un avanzamento professionale, offre con semplicità «la mia competenza». La seconda, prima che i comportamenti scomposti del partner diventino un caso politico, lo sa allontanare con garbo, ringraziando per «gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme», senza livore, con una semplice presa d’atto del fatto che «le nostre strade si sono divise da tempo». D’ora in avanti solo una bambina di sette anni, che vuole bene alla sua mamma e al suo papà, sarà il filo sottile di un legame spezzato. Dieci con lode a tutte e due. Perché quel che è certo è che Andrea Giambruno, collega a Mediaset dell’una e compagno di vita da dieci anni dell’altra, non è il protagonista di questa vicenda.

E’ poco più di una comparsa, l’uomo che fa da spalla a storie di donne forti. Uno dei tanti che non hanno capito quanto siano cambiate le donne e quanti schiaffi loro dovranno ancora prendere prima di riuscire a mettersi all’altezza. Non perché sia facile il compito di “principe consorte”, un ruolo che per certe donne è abituale e non produce frustrazione, ma per un maschio è roba da non dormirci la notte. Ma anche perché la spacconeria di esibire più o meno probabili rapporti sessuali a tre o a quattro a una collega che ti sbatte in faccia la propria competenza professionale non fa altro che aggiungere umiliazione a frustrazione.

Forse ha ragione Antonio Ricci a dire che con le spifferate di “Striscia” ha fatto un favore a Giorgia Meloni. O forse no, il suo è comunque un punto di vista molto maschile e competitivo, quello dell’uomo che suggerisce alla donna di essere solo lui quello migliore degli altri. Quel che è certo è che la scelta è stata, come sempre, solo sua. Non ha risparmiato in passato neppure chi lo ha reso ricco, Silvio Berlusconi, né altri leader politici o gente famosa dello spettacolo.

Gli strumenti sono sempre stati cattivi, fino all’ironia pesante sull’aspetto fisico, soprattutto nei confronti di chi non si era rassegnato al tempo che passa e si era nascosto dietro più o meno fortunate maschere facciali. L’agguato, il colpo alle spalle ha sempre prodotto sghignazzi sgangherati, mai pietà, per nessuno. Ne sa qualcosa Emilio Fede, i cui nervi sono saltati in aria più volte. E’ la satira, bellezza, come quella di Charlie Ebdo, i cui giornalisti si sono spinti fino a sbeffeggiare l’Islam e poi subire la strage del 2015 a Parigi.

Ma sarebbe sbagliato andare a cercare retroscena aziendali o politici all’evento. Andrea Giambruno ieri non si è visto alla conduzione di “Diario del giorno” su Rete 4. E’ sostituito da Luigi Galluzzo, che a una domanda furbetta di Claudio Cerasa, direttore del Foglio, risponde un po’ imbarazzato “oggi ci sono io, la settimana prossima si vedrà”. Si dice che Pier Silvio Berlusconi sia piuttosto seccato per questo “incidente” che mette un tarlo nella sua immagine pulita e sobria di castigatore del trash nelle sue reti. Ma non si può pensare che si arrivi a un licenziamento del giornalista per un fuori onda, se non uscendo dal solco delle tradizioni liberali di famiglia.

Certo, dire che la situazione è imbarazzante è dire poco. Anche perché non si può sottovalutare il rapporto che ancora lega la famiglia Berlusconi al partito fondato dal capostipite. E molti occhi malevoli si sono posati su Forza Italia, con il sospetto di un uso strumentale del “caso Giambruno” per fare i conti interni al centrodestra in modo non certo da fioretti, in un momento così difficile della vita politica non solo italiana. Anche per questo Giorgia Meloni, pur mostrandosi molto sensibile nel rapporto personale con il suo ex compagno, ha voluto chiudere la questione in modo rapido, soprattutto per il timore di conseguenze politiche. Ha scelto di mostrarsi dura “come la pietra” che rimane tale, anche se la goccia di chi “ha sperato di indebolirmi colpendo in casa” è solo acqua. Sbrigativa come leader disposta a sacrificare anche i tempi necessari a chiudere il rapporto di dieci anni con il padre della propria figlia. Ma molto femminile nel suo ruolo di donna forte che sa dire addio senza risentimento, anzi con garbo e amicizia.