Prima la famiglia!, dice la ministra Eugenia Roccella. Lo slogan buono per tutte le stagioni — basta cambiare il complemento oggetto, ogni ministro ha il suo — stavolta è la ciliegina sulla torta del ddl minori, la norma che, al netto del nome, dà centralità alla famiglia e non ai bambini. Roccella lo usa durante un’intervista al Forum de L’Altravoce, spiegando — alla prima domanda — che il ddl non nasce sull’onda emotiva di Bibbiano. Il punto di partenza, dice, è l’assenza di dati.

Una risposta chiaramente indirizzata a Roberto Giachetti, deputato di Italia viva, che in Aula ha ricordato ai colleghi il dovere della vergogna dopo la campagna d’odio scatenata sull’onda lunga dell’inchiesta Angeli e Demoni: un caso utilizzato come manganello contro i nemici politici, sulla scorta di fake news che resistono — testarde — sei anni dopo. Non resiste invece l’inchiesta, ormai sbriciolata sotto il peso delle prove — tante — contrarie portate in tribunale. Nessuna scusa, dunque. E c’era da aspettarselo: la coerenza non è certo la virtù principale delle compagini politiche, di qualunque colore siano.

Sorprende, però, che la ministra dimentichi le parole del governo di cui fa parte: quelle pronunciate subito dopo il Consiglio dei ministri che licenziò il testo della legge. “Mai più casi Bibbiano” fu proprio lo slogan scelto a marzo 2024 per presentare al Paese la nuova norma — che porta la firma della stessa Roccella e del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Più precisamente, Il Messaggero citava fonti dell’esecutivo: «Se in vigore ci fossero state le regole di questo disegno di legge, l’anomalia Bibbiano sarebbe venuta a galla subito». Quale anomalia? Mistero.

La giravolta c’è stata, e la spiegazione forse è semplice: Bibbiano non fu nulla. Fu una bolla di sapone — anzi no, un uragano che spazzò via un modello di buone pratiche. E allora sì, forse tocca sperare davvero che non ci siano più “casi Bibbiano”: affinché proteggere i bambini non sia più considerato un reato e affinché per vincere un’elezione non si debbano più inventare mostri.