L’IPOTESI PIÙ ACCREDITATA SAREBBE QUELLA DEL SUICIDIO

Tragedia a Palazzo di Giustizia a Milano, dove 49enne è morto precipitando dal sesto piano in Corso di Porta Vittoria.

Secondo le prime ipotesi, si tratterebbe di un atto volontario, come affermato dal procuratore di Milano Marcello Viola, che dunque ha escluso, al momento, «il coinvolgimento di terzi, ma anche la caduta accidentale». L’uomo, M. A. P., risulta sospeso dall’Ordine di Milano dal 2014, a causa del mancato pagamento delle quote associative e successivamente aveva subito un procedimento disciplinare per esercizio abusivo della professione. In tasca aveva però ancora il tesserino da avvocato. E forse per compiere il gesto estremo ha scelto proprio un luogo simbolico: ieri mattina, infatti, non doveva seguire alcuna udienza per ragioni di lavoro, né era atteso all’Ordine degli Avvocati o risultavano appuntamenti in Tribunale. A sostegno dell’ipotesi di suicidio un biglietto trovato accanto alla vittima, scritto a mano, fronte e retro e in corsivo, in cui chiedeva scusa alla moglie e ai suoi due figli per il dolore provocato. Quella del 49enne sembra dunque una storia di disperazione: alla base del gesto, secondo le prime ricostruzioni, motivi personali e ragioni economiche. Secondo quanto riportato da Fanpage, l’uomo avrebbe sofferto da tempo di ludopatia e stava affrontando una difficile separazione dalla moglie.

L’uomo è stato ripreso ieri mattina dalle telecamere interne, al sesto piano del Palazzo di Giustizia: prima ha imboccato il corridoio della quarta sezione civile, per è entrato in bagno, dalle cui finestre avrebbe poi si sarebbe lanciato nel vuoto da un'altezza di 18 metri.

Ma anche nei giorni scorsi era stato visto dai colleghi aggirarsi per i corridoi del Tribunale. Il 49enne è morto nell'impatto con il suolo, nel cortile interno del Tribunale, vicino alle aule del Riesame. A dare l'allarme, attorno alle 12.20 di ieri, sono stati alcuni dipendenti al lavoro negli uffici giudiziari, che hanno subito allertato carabinieri e sanitari del 118. Sul posto sono arrivati subito anche la procuratrice generale Francesca Nanni e il procuratore Viola, insieme a diversi aggiunti e al pm di turno Cristiana Roveda. Il cortile del Tribunale è stato transennato in attesa dell’arrivo del medico legale, che ha esaminato il corpo prima del suo trasferimento all’istituto di medicina legale.