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De Maria e la collega
Il 35enne napoletano Emanuele De Maria ha messo fine alla sua fuga lanciandosi dal Duomo di Milano, dopo aver compiuto atti drammatici che hanno scosso la città. L’uomo era ricercato per l’accoltellamento di un collega all'Hotel Berna di Milano e per l’omicidio di Chamila Wijesuriya, una donna di origini cingalesi, trovata morta nelle sterpaglie del Parco Nord.
Gli eventi che hanno portato al suicidio
De Maria, che aveva ricevuto un permesso dal carcere per lavorare come receptionist, era stato detenuto a Bollate per l'omicidio di una giovane nel Casertano nel 2016. Dopo aver commesso l'accoltellamento al collega, che fortunatamente è sopravvissuto, l'uomo ha lasciato Milano, ma prima ha abbandonato la donna che aveva ucciso, lasciando il suo corpo nel Parco Nord.
La polizia, dopo averlo identificato grazie ai suoi tatuaggi, ha riscontrato che aveva con sé una parte del documento di identità della vittima. Il cellulare di Chamila Wijesuriya, infatti, era stato trovato in un cestino della metropolitana di Milano.
Le indagini e il drammatico ritrovamento
Le indagini hanno portato gli inquirenti a concentrarsi sul Parco Nord, dove il corpo della donna è stato ritrovato grazie alla segnalazione di un passante. Si ipotizza che De Maria abbia ucciso la donna prima di tornare in città per compiere l’accoltellamento del collega.
Il tragico gesto finale
Poco dopo la fuga, De Maria si è suicidato lanciandosi dal Duomo di Milano, di fronte alla Rinascente, suscitando sgomento tra i presenti. La sua morte ha messo fine a un lungo e drammatico inseguimento.